09-11-2021 ore 15:30 | Cultura - Montodine
di Denise Nosotti

Cremasco: festa del ringraziamento con il vescovo Daniele che celebra i doni del creato

Quest’anno, la festa del ringraziamento diocesana si è svolta a Montodine. È un appuntamento che coincide con la solennità di san Martino (11 novembre) detta anche l’estate di san Martino, quando un tempo, i lavoratori agricoli, alle dipendenze di un proprietario terriero, cambiavano cascina. Da parecchi decenni ormai, gli agricoltori colgono questa occasione per ringraziare del buon raccolto estivo e per far benedire i propri mezzi da lavoro. Ecco che, domenica 7 novembre, una colonna di trattori ha sfilato lungo la via principale del paese partendo dalla vecchia strada che da Moscazzano conduce in paese. Sono stati parcheggiati in piazza davanti alla chiesa parrocchiale dove il vescovo Daniele Gianotti ha presieduto la santa Messa. Ha concelebrato il parroco don Emilio Luppo. Presenti le diverse associazioni degli agricoltori. L’organizzazione è stata affidata ad Andrea Nichetti della commissione diocesana per la pastorale sociale e del lavoro, presieduta da Angelo Marazzi.

 

Tutelare i beni del Creato

Numerose le autorità che non hanno mancato l’appuntamento: il prefetto Vito Danilo Gagliardi, il sindaco di Montodine Alessandro Pandini, il presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Signoroni, il presidente della Libera Agricoltori, Riccardo Crotti, con il direttore di zona Paolo Spadari e il presidente dei Giovani agricoltori Paolo Faverzani ed altri esponenti delle associazioni di categoria del mondo agricolo. Il saluto iniziale è stato affidato a Marazzi, il quale ha evidenziato: “Questa è una giornata dedicata alla preghiera comunitaria, per esprimere la gratitudine a Dio per i doni e i benefici che ognuno di noi ha ricevuto anche in questo difficile periodo segnato dalla pandemia”. Ha invitato a impegnarsi a fondo per preservare i beni del Creato.  “La nostra ‘casa comune’  di cui non siamo padroni, ma amministratori. Beni che attraverso il lavoro siamo chiamati a far fruttificare e non sfruttare, a sviluppare a beneficio dell’intera umanità”.

 

Benedizione dei mezzi agricoli

Nell’omelia, Il vescovo Daniele ha fatto riferimento alla ‘Laudato sì’ di papa Francesco, evidenziando l’importanza della tutela del benessere animale in comunione con la natura, nella logica di un’ecologia integrale di cui il santo padre fa spesso riferimento nell’enciclica. “La Messa che celebriamo ha un modo molto bello di ricordarci tutto questo. Quando si depongono sull’altare il pane e il vino, il prete accompagna questo gesto con una preghiera. Questa benedizione mette insieme le due realtà inseparabili: la terra, la vite e il lavoro umano. Il pane e il vino vengono presentati a Dio con la preghiera di benedizione, che diventa così per tutti occasione di ringraziamento. Non significa solo ‘dire grazie’ a Dio per i suoi doni; ma vuol dire, più profondamente, ‘restituire’ a Lui tutto ciò che siamo, tutto ciò che abbiamo; significa riconoscere che tutto viene da Dio, e che l’unico modo di riconoscere questo è la disponibilità a non trattenere nulla, a consegnare a lui ogni cosa, la nostra vita intera”. Al termine dell’eucarestia, il Vescovo ha benedetto i mezzi agricoli, poi la festa è proseguita negli spazi dell’oratorio con un ricco rinfresco e il pranzo.

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