09-11-2017 ore 12:39 | Cultura - Storia
di Silvia Tozzi

Pandino. Fredo e i suoi fratelli: l’identità e la storia nel nuovo volume di Alessio Marazzi

Dai monumenti dei caduti di Pandino al restauro di Fredo, restituito ai cittadini lo scorso settembre, passando dalla nascita del Comitato pandinese e dal progetto di Mario Stroppa. Presentato sabato 4 novembre, il nuovo volume di Alessio Marazzi, scritto con Graziano Vanni e Francesco Rancati vuol’essere un omaggio ai monumenti ai caduti di Pandino, in particolare all’Alfredo e alla storia recente del suo restauro. Come spiegato da Marazzi, il volume è frutto di “un intenso lavoro di ricerca, che abbiamo fatto volentieri perché il nostro obiettivo è donare ai posteri la storia di allora”.

 

I caduti, la storia, le istituzioni

Ad introduzione della serata, Francesco Vanazzi ha ricordato il valore delle Forze armate; il sindaco Maria Luise Polig ha invece sottolineato come il Fredo abbia “fatto emergere l’attaccamento dei pandinesi alla loro storia ed identità. Ben vengano i momenti che ci ricordano il motivo per cui siamo qui oggi”. Come illustrato nel volume, il Comitato pandinese per il monumento fu istituito nel 1921. Alla gara bandita per individuare il progetto migliore furono presentati sia il progetto di Marius Machina (poi scartato, forse anche per l’avvento del fascismo) sia il bozzetto di Pietro Kufferle. In serata è stato inoltre presentato il quadro contenente le 74 medaglie dei caduti nati a Pandino e ritirate a Redipuglia il 24 giugno; il medagliere è stato donato al Comune di Pandino domenica mattina in occasione delle celebrazioni istituzionali al Castello.

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