09-10-2023 ore 20:40 | Cultura - Manifestazioni
di Annamaria Carioni

'Non sono bello, ma piaccio': Jerry Calà inaugura a Crema l’edizione 2023 dei Mondi di Carta

Gli anni sono settantadue, ma la verve è quella di un ragazzino irriverente: Jerry Calà porta a Crema la spensieratezza, la schiettezza e la simpatica impertinenza degli anni Ottanta. Simbolo di un'epoca, mai passata di moda e, al contrario, riscoperta dalle passerelle degli stilisti, dalla musica e dai millennials, il cantante, attore, regista e sceneggiatore si racconta al numeroso pubblico presente in Sala Pietro da Cemmo al Centro Culturale S. Agostino di Crema, super ospite della prima serata del festival I Mondi di Carta, giunto alla sua undicesima edizione.


Un artista transgenerazionale
In dialogo con il giornalista Antonio Bozzo, naturalizzato cremasco per frequentazioni elettive, Calà ripercorre la sua carriera lunga più di cinquant'anni e regala momenti esilaranti, quando racconta del suo esame di maturità a Locri: “Dovevo recuperare tre anni in uno, il mio Bignami si intitolava Dalla preistoria a Mussolini”, quando rievoca la nascita del mitico gruppo I Gatti di Vicolo Miracoli, con Umberto Smaila, Nini Salerno e Franco Oppini e l'intervento di Cino Tortorella, il mago Zurlì, per portarli da Roma al Derby di Milano, il famoso locale notturno, da cui sono passati Diego Abatantuono, Claudio Bisio, Massimo Boldi, Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, teste di serie di un elenco che sarebbe molto più nutrito. “In Vicolo Miracoli a Roma da un lato c'era l'ufficio delle imposte, dall'altro il bordello: in ogni caso uscivi in mutande”. Ammiccante e romantico è infine il ricordo dell'incontro con Mara Venier, il suo primo amore, con cui assicura di essere rimasto in ottimi rapporti di amicizia.

 

Sapore... di sogno
Sono più di quarantacinque i film, che hanno visto protagonista l'attore di origini siciliane e che hanno raccontato almeno tre generazioni: dagli esordi con Vado a vivere da solo (1982) a Sapore di mare e Vacanze di Natale (1983), passando per Rimini Rimini (1987) fino ad arrivare ad Abbronzatissimi (1991), pellicole scacciapensieri, dove gli amori sono flirt da spiaggia e la voglia di divertirsi regna sovrana. Questo è il periodo dei favolosi ed esagerati anni Ottanta, dai colori accesi, dalle acconciature cotonate, dagli ombretti fucsia e blu elettrico, gli anni dei paninari e degli yuppies: “Allora i ragazzi sognavano di uscire da casa il prima possibile, adesso le cose sono cambiate” sentenzia Calà con movenze da cabarettista.


Occhio alla Perestrojka
Uno spazio speciale è dedicato al ricordo del film di Castellano e Pipolo, che portò Jerry Calà (che collaborò anche al soggetto ed alla sceneggiatura) per la prima volta a Crema nel 1990: chi è già entrato nell'età degli anta, rammenta il fermento che circolava in città, la curiosità di vedere i protagonisti, che nelle pause della registrazione si potevano incontrare per le vie del centro o in qualche ristorante della città. Soprattutto, non può dimenticare la scena girata in Piazza del Duomo, dove Calà ed Ezio Greggio sorseggiano bibita e caffè, in un'inquadratura che ventisette anni dopo tornerà ad essere iconica con due protagonisti diversi, Timothée Chalamet ed Harmie Hammer, nel film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome.


Chi ha rapito Jerry Calà?
L'attività istrionica del comico non si è mai arrestata: oltre alle numerose produzioni cinematografiche, l'attore si è speso in serate e show in giro per l'Italia, sia nei teatri che nelle piazze. Neppure l'infarto, che lo ha colto a Napoli, quando mancavano due giorni al termine delle riprese del suo ultimo film Chi ha rapito Jerry Calà?, lo ha fermato: “Ero partito prevenuto, io che sono del nord, ma a Napoli mi hanno salvato. Con un'operazione ben riuscita mi hanno innestato tre stent coronarici. Da allora conduco una vita di stent”. Si ride di gusto, la sua viva comicità ti afferra all'improvviso ed è irresistibile. L’attore sa come ingaggiare la platea, la coinvolge, ammicca, suscita commenti, tiene desta l’attenzione e alta l’energia.


Le curiosità del pubblico
Il festival I Mondi di Carta 2023 ha come tema centrale i sogni che son desideri. Una voce dalla sala chiede all’ospite se abbia realizzato i suoi sogni. Ancora una volta, Calà offre aneddoti della sua storia personale: “Mio padre mi portava al cinema a vedere i film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ed io immaginavo il mio nome sul cartellone. Ecco, questo è un sogno che si è avverato”. “Qual è la donna che l’ha fatta sognare di più?” La domanda è insidiosa, ma l’attore, con abile mossa oratoria, si leva dall’impiccio, affermando che sia stata Mara Venier, la sua prima moglie. Sono le ventidue, l’atmosfera è ancora frizzante, ma il comico ha una cena di specialità cremasche, che lo attende. Resta solo il tempo per una saluto alla Jerry Calà, che non può essere che “Libidine” e subito la mente viene teletrasportata per un attimo negli anni Ottanta “Doppia libidine, libidine coi fiocchi”.