09-09-2023 ore 16:44 | Cultura - Proiezioni
di Paolo Emilio Solzi

The Nun 2, il nono capitolo della saga di The Conjuring inventata dal maestro James Wan

L’universo cinematografico di The Conjuring è giunto alla sua nona pellicola: The Nun 2. Il cosiddetto Conjuring Universe è stato fondato dal maestro dell’orrore James Wan. Negli ultimi vent’anni, il regista nato in Malesia ha inaugurato saghe horror di successo, come quelle immarcescibili di Saw e Insidious. Di solito, dopo aver diretto il primo e a volte il secondo episodio, Wan si limita a supervisionare e a produrre i capitoli seguenti tramite la sua Atomic Monster, delegando la regia a collaboratori meno esperti di lui.

 

Un laboratorio di incubi

James Wan racconta di essere rimasto scioccato guardando, da bambino, Profondo Rosso. Dalla scena con il bambolotto di legno, creato dal mitico effettista Carlo Rambaldi, è nata la sua fascinazione per i pupazzi da ventriloquo e le bambole possedute, come Billy o Annabelle, spesso al centro delle sue opere. Wan è eclettico e ha una notevole cultura cinematografica. I suoi modelli principali sono L’Esorcista di William Friedkin (1973) e Poltergeist di Tobe Hooper (1982). Nel suo immaginario si mescolano echi e citazioni del cinema horror italiano (Dario Argento, Lucio Fulci, Mario Bava), del teatro Nō giapponese, della ghost story inglese, dei vecchi film della Hammer. Le sue pellicole – accompagnate dalle terrificanti musiche di Joseph Bishara – sono lontanissime dagli horror intellettuali e sottilmente disturbanti di Ari Aster e Robert Eggers, tanto di moda negli ultimi tempi. Wan si caratterizza per lo stile granguignolesco, i toni assordanti, lo splatter esagerato, l’uso continuo del jump scare, i mostri così sopra le righe da risultare quasi esilaranti.

 

Who you gonna call?

La saga di The Conjuring è iniziata, un decennio fa, con due film diretti da James Wan e basati sui racconti dei coniugi Ed e Lorraine Warren (interpretati da Patrick Wilson e Vera Farmiga). Si tratta di una coppia di ghostbusters, popolarissimi acchiappa-fantasmi, vissuti negli Stati Uniti e deceduti da qualche tempo. Lui sedicente demonologo, lei presunta sensitiva, erano specializzati in esorcismi di persone e case infestate da entità sovrannaturali. Anche se i razionalisti e i comitati scientifici, come il CICAP italiano, li liquidano come ciarlatani che si sono arricchiti inventando storie improbabili e vendendo libri sul paranormale, i Warren continuano ad ispirare film hollywoodiani. L’oggetto più celebre del loro museo dell’occulto – che Massimo Polidoro definisce “una raccolta di paccottiglia da autogrill, con teschi di plastica, pipistrelli di gomma, finti papiri egizi, documenti antichi che in realtà antichi non sono, insomma una rassegna pacchiana per gente semplice che ama spaventarsi con poco” – è la bambola Annabelle. A lei sono stati dedicati ben tre film della saga di The Conjuring. Altri due capitoli riguardano il demone Valak, che si contende con Annabelle il titolo di mostro più rappresentativo del Conjuring Universe.

 

Antichrist Superstar

Valak è apparso per la prima volta in The Conjuring 2, con le sembianze di una suora dal volto grifagno e spettrale (interpretata dalla caratterista Bonnie Aarons). Molti hanno fatto notare la somiglianza con Marilyn Manson. Internet si è riempito di meme che coinvolgono il personaggio, diventato un’icona della cultura pop. Ma il nostro “amichevole Valak di quartiere” era già una superstar nei grimori del Rinascimento. Veniva raffigurato come una sorta di cherubino, un putto angelico a cavallo di un drago a due teste. Poteva vantare un’infinità di titoli e varianti del suo nome, come ogni demonio che si rispetti. Era soprannominato “il Marchese dei Serpenti” e pare fosse stato eletto presidente dell’inferno! Veniva evocato soprattutto per ottenere guadagni facili, ma, come tutti i suoi colleghi, pretendeva poi qualcosa in cambio. Secondo la leggenda, è ghiotto di liquirizia e gin; non risponde alle offerte di sangue, ma, forse per vanità, si compiace quando lo si nomina in pubblico. Nel Conjuring Universe è descritto come potentissimo, ma nei secoli scorsi non era ritenuto particolarmente malvagio: fu accusato “solo” delle due Crociate dei Fanciulli nel 1212 e della sparizione dei bambini nel villaggio di Hamelin nel 1284 (che generò la leggenda del Pifferaio Magico, trascritta dai fratelli Grimm).

 

I due spin-off incentrati su Valak

Visto il successo di Valak sotto forma di suora diabolica, nel 2018 la Atomic Monster ha realizzato un film per illustrarne le origini. Il soggetto di The Nun è ispirato al romanzo Il Nome della Rosa di Umberto Eco. Un esorcista e una novizia (Irene, interpretata dalla sorella minore di Vera Farmiga) vengono inviati in Romania per indagare su un suicidio in un monastero. È la pellicola più oscura e gotica del Conjuring Universe: ombre, specchi, crocefissi, castelli vampireschi sono un tributo alle atmosfere di Dracula di Bram Stoker. The Nun 2 è ambientato alcuni anni dopo, in un collegio che ricorda Hogwarts. Se l’episodio precedente si risolveva grazie a una reliquia contenente il sangue di Gesù, in The Nun 2 vediamo un altro curioso cimelio: gli occhi di Santa Lucia. Oltre a Irene, ritroviamo “il francese” Maurice, un giovane che consegnava le provviste presso l’abbazia nei Carpazi. Il personaggio era apparso di sfuggita anche nel primo The Conjuring, in un filmato proiettato dai Warren durante una conferenza sulle possessioni demoniache. La scena dopo i titoli di coda di The Nun 2 lascia intendere qualcosa in proposito.

 

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