Sei ore di musica, 75 canzoni, 13 gruppi tutti uniti da una buona causa: raccogliere fondi per l’acquisto di un defibrillatore da posizionare presso l’asilo di Ombriano, tutto grazie all’associazione Diego Riviera, da anni impegnati per la diffusione di questi strumenti sul territorio. Una band rivoluzionaria, la storia della musica, una fede, difficile definire i Beatles in maniera lucida e obiettiva. La grande festa di sabato sera a Crema Arena - la settima edizione del Beatles Day - ha confermato ancora una volta la capacità della musica dei “quattro di Liverpool” di unire le generazioni, sia di musicisti sia di ascoltatori.
La musica protagonista
Sul palco si sono alternati gruppi di giovanissimi, solisti e veterani della manifestazione che da anni è il ritrovo dei “beatlesiani” di tutta la Lombardia. Ognuno ha portato la “sua” versione dei brani dei Beatles, ma non sono mancati incursioni più che apprezzate nei repertori solisti dei musicisti inglesi, come nel caso degli IPaul, specializzati nel repertorio di Paul McCartney. Durante i cambi di palco, Diego Cappelli ha ripercorso la storia della “squadra di Liverpool”, attraverso la metafora della squadra di calcio, dal presidente Brian Epstein per arrivare ai due attaccanti Paul e John, con il racconto delle vicende che portarono alla fondazione e alla rottura della band.
Passione ed emozione
Difficile non notare tra il numeroso pubblico appassionati completamente rapiti dalle canzoni, cantate a memoria con una passione visibile. Lo spettacolo si è concluso con una grande esecuzione collettiva, con tutti i musicisti presenti sul palco, di Hey Jude cantata in coro da tutta CremaArena. Una organizzazione degna di un festival di una grande città, che ha saputo affrontare e risolvere subito qualche problema tecnico presentatosi durante la serata, merito del lavoro di mesi svolto dall’organizzatore Paolo Cella. Sue le parole pronunciate a conclusione della serata: “Viva la musica! Viva i Beatles”.