09-05-2025 ore 20:42 | Cultura - Musica
di Annamaria Carioni

Crema. 'La musica serve per crescere': Giovanna Caravaggio e le sfide dell'istituto Folcioni

Giovanna Caravaggio non ha bisogno di essere presentata: l'artista ha calcato il palcoscenico del Teatro alla Scala e i più prestigiosi palcoscenici del mondo dell'opera durante una carriera più che trentennale e che ancora l'accompagna. La sua professionalità, la sua competenza in materia, la sua conoscenza profonda del panorama musicale e teatrale, unite al suo infaticabile impegno nel mondo del sociale fanno di lei la persona più qualificata per affrontare le sfide che presenta la situazione attuale. Le abbiamo rivolto alcune domande, a cui ha risposto con la passione, la determinazione e l'intensità che le sono proprie.

 

Nominata nel gennaio scorso all'unanimità dal consiglio comunale di Crema è entrata nel CdA della Fondazione San Domenico, che le ha conferito la delega all'Istituto Folcioni e al teatro. Come si è sentita in quel momento?

“Sono stata interpellata da Silvia Guatterini per sostituirla e mi sono messa subito a disposizione. Ho provato orgoglio per il riconoscimento delle mie capacità e delle mie competenze, avendo calcato i più importanti teatri, con il privilegio di lavorare con grandi registi ed eccellenti interpreti ed artisti. Ho avvertito anche la responsabilità di questo incarico e una grande emozione per l'opportunità di contribuire allo sviluppo culturale della mia città. Infine, ho raccolto la sfida, dato che si tratta di ambiti strategici ed impegnativi, ma che danno una sferzata di vita”.

 

Il Folcioni è una scuola storica ed un riferimento irrinunciabile per la città di Crema, non solo nell'ambito della formazione musicale. Quando e come nasce l'Istituto?

“L'Istituto nasce perché un grande mecenate come Luigi Folcioni, alla sua morte nel 1911, decise di donare duecentomila lire del tempo, che corrispondono agli attuali sei milioni di euro, e la sua casa per la costruzione di una scuola musicale, avviata nel 1919. Io stessa ne ho fatto parte da piccolissima, studiando con il maestro Giuseppe Manenti, al tempo anche direttore, e qui ho cominciato ad assaggiare la musica, che poi è diventata per me una ragione di vita”.

 

Come si muove l'attuale gestione tra il legame con le radici storiche e la necessità di stare al passo con i tempi?

“E' necessario mantenere viva la tradizione musicale e culturale del territorio, valorizzando l'eredità storica e le competenze consolidate di questa scuola, ma anche sperimentare l'innovazione, attraverso tecnologie, metodologie e didattiche al passo con i tempi. Si deve offrire una formazione musicale aggiornata, perché i ragazzi di oggi hanno nuove visioni. Io dico sempre che se non conosci il passato, non puoi capire il presente e costruire il futuro. Tutto questo per integrare la tradizione con l'innovazione”.

 

Ripercorriamo insieme l'identikit della scuola: di quali numeri parliamo?

“I corsi di strumento individuale sono 16, i corsi collettivi 10 e gli insegnanti 17 più 2 in appoggio per le attività esterne e un coordinatore didattico. A maggio 2025 il numero totale di iscritti è pari a 248 alunni, di cui 128 minorenni e 120 maggiorenni. Di questi 117 allievi sono residenti nel Comune di Crema, mentre 131 arrivano dai paesi limitrofi”. Giovanna Caravaggio auspica con entusiasmo che questi numeri possano crescere: l'offerta è ampia con proposte variegate che abbracciano tutti gli strumenti musicali oltre al Gioco Musica, alla Computer Music, al Canto Gregoriano, a Imparerock

 

Il Folcioni continua ad essere nel tempo attrattivo: quali strategie si possono progettare e mettere in atto per accrescere l'offerta formativa e la visibilità?

“L'intento mio, del consigliere Emilio Canidio e di tutto il CdA è creare un ponte tra l'istituto musicale e le scuole, perché la musica serve per crescere. La musica ha il potere di farti sentire a tuo agio e arriva subito. Ci preme incoraggiare gli studenti a esplorare nuove forme di espressione musicale e sviluppare le proprie capacità creative. Chissà quante eccellenze ci sono tra i giovani della nostra comunità, ma se non viene dato loro il nutrimento, non avranno modo di esprimersi”.

 

L'Istituto Folcioni non è solo una scuola di musica, è un vero e proprio polo culturale della città. Quali sinergie si possono attivare?

“Collaborare con altri enti della città per creare insieme dei progetti innovativi e promuovere la cultura musicale nel territorio. Bisogna creare una grande sinergia e questo è ciò che intendiamo realizzare. La nostra città città ha dato i natali a grandi artisti: Francesco Cavalli, Giovanni Bottesini, Vincenzo Antonio Petrali e due grandi scenografi cremaschi Rovescalli e Manini, solo per citarne alcuni accanto alla tradizione organaria delle fabbriche Tamburini e Inzoli e a quella campanaria della fonderia Allanconi di Bolzone”.

 

Può darci qualche anticipazione di progetti futuri?

“Stiamo pensando ad una collaborazione con la Banda di Ombriano, che ha al suo interno valenti insegnanti di strumenti a fiato. Stiamo pensando anche a concerti di professionisti, ex allievi della scuola, che potrebbero suonare insieme agli attuali allievi. E' mia volontà portare sicuramente le eccellenze cremasche ad esibirsi per l'Istituto Folcioni. I progetti in cantiere sono davvero tanti: masterclass, scambi culturali, festival”. Prospettive appassionate, profonda dedizione e pensieri carichi di emozione: questo trasmette Giovanna Caravaggio quando parla di arte, di musica e dell'Istituto Folcioni.