09-03-2023 ore 20:03 | Cultura - Teatro
di Annamaria Carioni

'Lutti e nostalgia', la vita è come un viaggio di sola andata. Recalcati incanta il Ponchielli

Di che cosa è fatto un essere umano? Con questa domanda inizia l'incontro con Massimo Recalcati, psiconalista noto al pubblico televisivo, direttore dell'Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata, scrittore per il quotidiano La Repubblica, insegnante presso prestigiose università.

Siamo fatti di parole, incontri e morti
Recalcati, seduto su una poltrona di velluto rosso e stucchi dorati, da solo sul palco, si addentra nel tema della serata. Siamo fatti di parole, di tutte le parole che abbiamo ascoltato e che hanno inciso la superficie della nostra vita, le parole degli altri che ci hanno plasmato. Siamo fatti di incontri e di ciò che abbiamo fatto di questi incontri con un maestro, con un grande amore, con un amico, con un ideale. Siamo fatti di tutte le innumerevoli morti, non solo di chi se ne è andato, ma anche di amore finiti, amici che hanno tradito, progetti infranti, ideali dissolti.

Le tracce della vita
L'argomento è impegnativo, ma il relatore ha il dono di spiegare concetti complessi con parole semplici, evocative. Le perdite, che sperimentiamo, lasciano tracce: gli esseri umani sono fatti per nascere e rinascere, la morte è sempre prematura, accompagna l'esistenza con un imminenza costante. In sala nessuno respira. Le parole cadono come piume di pietra.

Cos'è il lutto?
E' una reazione emotiva di fronte al trauma di una perdita, del vuoto di un corpo e del vuoto profondo nell'animo di chi resta e può assumere varie forme. La voce di Recalcati è ipnotica, carismatica, ondeggia nella sala silenziosa come una nenia.

Le tre reazioni possibili
La reazione melanconica immobilizza il tempo nel passato, pietrifica il soggetto e non c'è più futuro, non c'è speranza in una condizione che diventa patologica. La reazione maniacale porta all'evitamento del dolore, alle negazione della perdita. In sala ci si sente pazienti in terapia, mentre lo pasicoanalista stempera il clima con qualche battuta.

Il lavoro del lutto: tempo, dolore, memoria
L'unica via che consente di continuare a vivere, che trasforma la perdita in separazione è il lavoro del lutto. Non esiste un lutto rapido, indolore e privo di ricordi. Chi dei presenti non ha un lutto su cui lavorare?

Nostalgia tra rimpianto e gratitudine
Ogni lutto resta incompiuto ed ecco nostalgia, il dolore del ritorno, che si esprime in due forme: la nostalgia rimpianto è melanconica, parla di cose passate, di occasioni mancate, è solo cenere, il ritorno è impossibile. La nostalgia gratitudine invece non cerca di recuperare ciò che non è più, è una visitazione come per le luci delle stelle morte, corpi celesti spenti da millenni, che con  la loro luce raggiungono il futuro, ci illuminano. In sala si torna a respirare e parte un interminabile applauso liberatorio.

Spazio alle domande del pubblico
La seconda parte della serata, dedicata agli aneddoti personali, che Recalcati regala al pubblico, e alle domande, che chi è presente in sala può liberamente rivolgergli, rasserena gli animi assorti e commossi. Poi nel foyer lo scrittore firma le copie del suo ultimo libro "La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia".

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