08-08-2022 ore 20:23 | Cultura - Musica
di Gloria Giavaldi

Dolci trionfa in Olanda, secondo classificato al concorso internazionale di organo 'Martini'

Il cremasco Nicola Dolci è il secondo classificato del concorso internazionale di organo Martini di Groningen, in Olanda. “A soli due punti dal primo, Leendert Verduijn”. Terzo classificato Diederik Blankesteijn. Non c'è rammarico nella voce del giovane musicista cremasco, solo tanta, tantissima gratitudine, mista a soddisfazione. “Sono molto felice, ho potuto vivere una settimana di musica, un'esperienza incredibile che mi ha cambiato la vita. Aver potuto suonare strumenti così prestigiosi è stato un grande onore, oltre che un bel dono”. La competizione ha visto una trentina di partecipanti da tutto il mondo. “Un bel modo per confrontarsi anche con altre realtà”. La gara ha previsto una fase preselettiva, “cui ho partecipato inviando alcune registrazioni”. Poi la fase eliminatoria in Olanda e infine la semifinale e la finale. “In totale ho suonato più di due ore di musica: “immancabile Bach, poi ho attinto dal repertorio del '600 tedesco e da alcuni autori romantici”.

 

Lo studio

Di anni oggi Nicola ne ha 24, ma ha iniziato presto a studiare con Francesco Zuvadelli presso il civico istituto Luigi Folcioni, poi con Pietro Pasquini al conservatorio di Brescia e infine, frequentando un master a quello di Verona. Ora dirige l'orchestra Cremaggiore, ma già da studente si era fatto notare: “nel 2017 ho vinto il concorso di Bibione e nel 2021 il primo premio delle arti. Ora, pur da insegnante, continuo a studiare direzione d'orchestra. Una prospettiva diversa, certo, ma in fondo la musica è una e mi piace tutta”. L'esperienza gli è stata utile anche in Olanda: “durante la semifinale ci è stato chiesto di eseguire un brano con l'orchestra. Credo che il mio background mi abbia aiutato molto, tanto da consentirmi di raggiungere la finale”.

 

Giovani musicisti

La tradizione organaria di Crema, continua. In modo diverso e sulle spalle dei giovani. “L'ultimo ad aver vinto un riconoscimento internazionale è stato il mio maestro Pasquini. Penso che anche per Crema questo mio successo possa essere un vanto. Spero venga sempre più dato spazio ai giovani musicisti”. Intanto, però, si gode la felicità. “E' stato meraviglioso. Suonare l'organo non è semplice, bisogna tenere in considerazione che ogni strumento è diverso. È stato bello poter “conoscere” strumenti così prestigiosi”. Bello anche sentirlo sorridere così: “ero l'unico italiano”. Cremasco, per la precisione.

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