Danilo Sacco a Crema: "Dopo i Nomadi volevo una nuova sfida, molto folk e blues".Sabato 17 novembre il concerto al teatro San Domenico
Il teatro San Domenico ospita sabato 17 novembre il progetto solista dell’ex voce dei Nomadi Danilo Sacco. Titolo del recital Un altro me. Appuntamento alle 21 per la versione teatrale del tour estivo dal cantautore piemontese partito sulla scia del suo album solista uscito in estate. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Sacco, che da giovedì sarà in città per provare lo spettacolo.
Perché un progetto solista dopo tanti anni in una realtà stabile come i Nomadi?
“Un po’ perché, sai, arrivato alla mia età ho voluto rimettermi in gioco ed in discussione, la situazione con i Nomadi era perfetta e tutto funzionava ma avevo voglia di una sfida con me stesso. Per non rischiare di addormentarsi dal punto di vista artistico. E poi dopo l’infarto che mi ha colpito nel 2009 avevo voglia di sfide e nuove avventure così ho deciso di fare quello che da un po’ mi incuriosiva e avrei voluto fare ma non avevo ancora avuto il coraggio di tentare”.
Nella scaletta pezzi di Guccini che facevi coi Nomadi, un trait-d’union?
“Beh sì, sarebbe stato assurdo dimenticarmi di un autore straordinario come Francesco Guccini. Visto che proponiamo, oltre ai nostri brani, anche pezzi riarrangiati di grandi come Fabrizio De André o Ivan Graziani dimenticare Guccini sarebbe stato sbagliato”.
Che linguaggio musicale usi in questo progetto?
“Sono tanti linguaggi diversi. Questo progetto teatrale in partenza da Crema non è un progetto acustico classico, in cui si abbassano i volumi e si va in teatro. I brani sono davvero rivisti e riarrangiati radicalmente con l’inserimento di strumenti poco comuni come bouzuki o dobro. C’è uno spirito molto folk e blues. Anche i nostri brani hanno subito un pesante riarrangiamento rispetto alla versione del tour estivo”.
Mi piace che usi nostri e non miei, ti è rimasto lo spirito di band?
“Ho sempre suonato in una band e anche in questo caso, anche se per comodità usiamo il mio nome, il progetto è una vera e propria band; con alcuni, come Valerio Giambelli, suono da anni. Anche il produttore Davide Tagliapietra è parte integrante del progetto, visto che partecipa alla stesura e all’arrangiamento dei brani. E’ importante avere questo spirito per far si che non ci sia egemonia di una persona. Se pretendi di sapere fare tutto da solo non lo farai mai bene”.
E’ la prima volta che vieni a Crema?
“Sì e sono curioso di vederla. Con questo progetto, rispetto a Nomadi, me la prendo con molta più calma. Mi piace arrivare in un posto e prima di andare a suonare poterne prendere possesso. Fare una passeggiata per le vie, andare nei bar a bere un aperitivo, parlare con la gente. Poi magari rimanere a dormire una notte. Insomma vivere e conoscere i posti. Come farò con Crema nei prossimi giorni”.
La band
Appuntamento quindi al 17 novembre con Danilo Sacco. Con lui sul palco: Andrea Mei, piano, hammond, fisarmonica; Antonio "Rigo" Righetti, basso; Valerio Giambelli, chitarre; Jean Pierre Rodrìguez "El Orobico", percussioni e Tommy Graziani alla batteria.
Il concerto
Sul palco Sacco eseguirà i brani del suo nuovo disco, una manciata di cover d'autore, e le sue personali e sentite interpretazioni di grandi successi legati all’esperienza con i Nomadi come La canzone della bambina portoghese, Asia, Auschwitz, Dio è morto e A muso duro.