07-10-2021 ore 18:30 | Cultura - Libri
di Sara Valle

Vite sospese, così il Gruppo antropologico cremasco riflette sulla pandemia

Quindici autori, quindici modi diversi di raccontare e vivere la pandemia, legati dalla speranza che domani sarà migliore. Questo in poche parole è Vite sospese, l’ultima pubblicazione del Gruppo antropologico cremasco presentata lo scorso sabato 2 ottobre presso la Liberia cremasca. L’intento è quello di stimolare una riflessione sulla particolare situazione sanitaria vissuta a livello mondiale nell’ultimo anno. Il titolo è il frutto di una lenta evoluzione: “il titolo provvisorio che era stato scelto – spiega Graziella Vailati – era Tutto andrà bene con il simbolo dell’arcobaleno”. Poi è stato aggiunto un punto di domanda e alla fine, vista l’evoluzione della situazione, i soci hanno optato per Vite sospese. Stampato lo scorso dicembre, il volume è stato presentato solo sabato. “La presentazione è stata rimandata per ovvi motivi, ma oggi siamo qui per riconoscere l’impegno degli autori e continuare a guardare avanti insieme”.

 

L'impegno per domani

Tra i contributi presentati spiccano Il paesaggio sonoro del Covid – 19 di Donata Ricci, Divani ed eroi di Franco Gallo e la raccolta di slides a cura di Walter Venchiarutti. Il Gruppo antropologico cremasco è un’associazione culturale, di volontari nata nel 1980 con l’obiettivo di indagare aspetti della società cremasca. Da allora attraverso le sue pubblicazioni ha documentato con una ricerca ogni anno diversa, i modi di vita delle generazioni cremasche, seguendo man mano l’evoluzione del territorio locale: da contadino a industriale e poi ai giorni attuali globalizzato. Lavora in sinergia con altre realtà di volontariato per tenere vive cultura e tradizioni. Ora intende aprirsi al mondo giovanile. La prossima pubblicazione, quella del 2021, sarà dedicata alla Musica popolare e verrà presentata il prossimo dicembre presso il museo civico.

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