07-10-2018 ore 20:15 | Cultura - Manifestazioni
di Nino Antonaccio

Close Up, un successo la prima edizione del festival. Danza e circo incantano la città

Un festival internazionale a Crema, e che festival! È CloseUp! Inutile dire che in città non s’era mai vista una cosa del genere e difatti, dopo una lunga attesa, le aspettative non sono andate deluse, anzi. Chi ha assistito ai primi due giorni della kermesse ricorderà a lungo, tra le altre, le performances della finlandese Ilona Jäntti, del portoghese Joao Paulo Pereira Dos Santos, della compagnia francese Beau Geste. Il tutto nei magnifici spazi del sant’Agostino, sede del museo Cremasco, frequente location prestigiosa e affascinante di eventi, uno scrigno d’arte e cultura che eventi di questa portata valorizzano ulteriormente.

 

L'organizzazione

Mara Serina, instancabile direttrice artistica e presentatrice dei diversi momenti, ha composto da par suo un lauto menu fatto di circo contemporaneo, danza e video che pone questa rassegna in un circuito molto più ampio, capace di portare appassionati da città anche lontane, come è successo sabato dove molti spettatori hanno visto per la prima volta Crema e questi spazi in particolare. Fondamentale l'apporto dell'amministrazione comunale e dell'assessore alla Cultura Emanuela Nichetti.

 

Il rapporto uomo e macchina

Ecco le perle, a partire da Ilona Jäntti che venerdì sera, in CremArena, ha incantato danzando sulle corde in perfetto dialogo con il cartoon sulla grande quinta del palco. La quale si è ripetuta la sera dopo sotto un portico del chiostro, stavolta in una ideale tela di ragno che cerca tra pilastri e volte il suo delicato equilibrio. Gianni Satta ha accompagnato con la sua tromba le movenze della performer finlandese. La compagnia Beau Geste, sabato pomeriggio, ha portato sullo spiazzo di CremArena Transports exceptionnels, un duo per un danzatore e una scavatrice. Uomo e macchina si affrontano, combattono ma al contempo si affidano l’uno all’altra nei movimenti, si accompagnano, si spingono, i contrasti sono forti eppure in sintonia, controllati eppure fortissimi. Alcuni crescendo sono stati accolti dal pubblico con fascino e paura. Applausi e meraviglia.

 

Danze spericolate e stereoscopiche

E poi Rui Horta, che sabato sera ha raggiunto la chiave di volta della sala Pietro Da Cemmo, saltando sul palo e volteggiando accompagnato da pietre, sedia e bastone, con magie spericolate e sorprendenti. A diversi metri dal pavimento ha letteralmente danzato nell’aria, e il vuoto è sembrato improvvisamente consistente. CloseUP era iniziato venerdì pomeriggio con le originalissime immagini dei lavori di Billy Cowie, del quale in particolare abbiamo ammirato Tango de Soledad, danza stereoscopica che ha raggiunto virtualmente il pubblico del secondo chiostro del Sant’Agostino, aiutata da una pioggia sottile che ha aggiunto un valore inatteso, davvero un ulteriore regalo per coloro che hanno assistito al Festival, che ha offerto anche le coinvolgenti coreografie negli spazi museali di Viola Gasparotti, Annalisa Morelli e Lidia Luciani.

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