07-10-2012 ore 12:13 | Cultura - Mostre
di Ramona Tagliani

Storia Naturale, spazio Bipielle Arte di Lodi. Prosegue fino a domenica 21 ottobre la personale di Andrea Mariconti

Prosegue fino a domenica 21 ottobre, nello spazio di Bipielle arte a Lodi, all’interno del centro direzionale progettato da Renzo Piano, Storia naturale, la mostra personale di Andrea Mariconti: in esposizione cinquanta opere dal 2007 al 2012, per tracciare un primo significativo percorso antologico del giovane artista lodigiano ma cremasco d'adozione, classe 1978, che vanta al suo attivo già diverse e importanti esposizioni in Italia e all'estero. L'evento è curato da Emanuele Beluffi col sostegno dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Lodi - Fondazione Banca Popolare di Lodi - Lgh in collaborazione con Federico Rui Arte Contemporanea.

Territorio e paesaggio
La mostra si sviluppa attorno ai temi che contraddistinguono la raffinata ricerca pittorica di Mariconti, a partire dalla centralità del territorio e del paesaggio: le metafisiche (campi desolati dove covoni si stagliano come sculture e la luce nebbiosa “mangia” la scena); i boschi (dal titolo “the strange house in the wood, a testimonianza di un percorso nel bosco come percorso interiore alla ricerca della propria identità); i paesaggi irlandesi e della Patagonia (in gran parte scogliere, dove il mare lotta con la terra per il proprio spazio vitale); i ritratti e le figure (memoria indelebile del passato).

La tecnica
La tecnica con cui l'artista realizza queste opere si è evoluta nel corso del tempo, ma sempre utilizzando materiali naturali e quasi monocromi. La cenere, in primis, che legata all'olio bianco gli consente di ottenere una matericità dell'impasto pittorico; la terra, richiamo alle nostre origini e al radicamento sul territorio di ciascun individuo; l'olio combustibile esausto, materiale povero e difficilmente riciclabile, che trova nuova vita e dignità all'interno dell'opera d'arte.

La forma della realtà
Presenza e assenza, luce e oscurità, traccia e temporalità sospesa: questi sono i temi che animano l’opera di Mariconti in cui ritmi e ordini seriali, differenze e ripetizioni, organizzano una geografia di luoghi emotivi. Petrolio, muffe e cenere sono alcuni dei pigmenti della tavolozza dell’artista, impegnato in una ricerca alchemica del tempo perduto o del ricordo delle cose passate, poiché, come scriveva Marcel Proust, la realtà non si forma che nella memoria. È nel paesaggio che si afferma una riflessione sulla temporalità dei luoghi mediati dalla presenza dell’uomo, mentre la matericità delle tele porta a un superamento della divisione tra astratto e figurativo; nelle opere dell’artista infatti il ricordo di un paesaggio o di un volto è sempre una nuova apparizione, o forse un sogno.

Il dialogo con la memoria
I particolari dell’opera di Mariconti sembrano rivelare una dimensione psichica, forse l’esistenza di un trauma, di una nevrosi che minaccia i rapporti dell’umanità con la natura, mentre l’utilizzo della cenere nell’impasto pittorico sottolinea la ciclicità della vita secondo le leggi imperscrutabili dell’universo. Mariconti porta avanti un lavoro che dialoga costantemente con la memoria attraverso l’uso di materiali carichi di storia organica; le superfici spesse e aspre, fatte di tinte cupe e terrose, crettature, sfogliamenti e stratificazioni, sono evocazioni fisiche dei sedimenti del tempo.

Orari
Orari di apertura: martedì-venerdì 16-19 / sabato, domenica e festivi 10-13/16-19 / lunedì chiuso. Durante gli orari di apertura è disponibile un bookshop specializzato in editoria d'arte, curato dalla casa editrice Skira. Bipielle Arte - Via Polenghi Lombardo - Lodi - tel. 0371 580351 (negli orari di apertura delle mostre) - [email protected]