06-05-2025 ore 08:30 | Cultura - Storia
di Luigi Dossena

Historia et imago Cremae. Conclave. La breve storia dei tre tentativi del cardinale Ascanio

L’apertura del conclave del 7 maggio ha riportato alla memoria una figura importantissima della storia locale. Il vescovo di Cremona e di parte del Cremasco e cardinale, Ascanio Maria Sforza partecipò per ben tre volte ad un conclave per salire al soglio che fu di Pietro. Nacque a Cremona il 3 marzo 1455, era il quinto rampollo della famiglia del duca di Milano, Francesco Maria Sforza e Bianca Maria Visconti. Ascanio il 3 febbraio del 1468 viene affidato dalla morente madre al frate Agostino Cazzulli Cremensis e predestinato alla carriera ecclesiastica. Fu nominato da papa Sisto IV nel 1479 vescovo di Novara, Pavia e Cremona.

 

Papa Borgia

Nel 1484 venne proclamato cardinale da Francesco della Rovere. A Roma strinse amicizia col cardinale Rodrigo Borgia e di slancio contribuì all’elezione del papa Innocenzo VIII. Nel 1492, alla morte del papa, Ascanio concorse alla tiara papale. Prevalse invece papa Borgia. Lo Sforza, obtorto collo, glissò e portò i voti necessari all’elezione di Alessandro VI, che lo ricompensò nominandolo vice cancelliere, di fatto primo ministro del Vaticano. Il nostro organizzò le nozze fra la figlia del papa, Lucrezia Borgia e suo cugino, Giovanni Sforza. Ascanio venne accusato di avere accoltellato a morte Giovanni Borgia, figlio del papa, che invece lo scagionò da ogni accusa.

 

La detenzione a Crema

Agli inizi del 1500, il destino di Ascanio torna ad incrociarsi con Crema. Il condottiero cremasco Socino Benzoni, con la sua cavalleria presso Piacenza fece prigioniero il cardinale che, fuggito da Milano dopo che l’altro comandante cremasco Giangiacomo Trivulzio (nato a Crema nel 1444) arrestò il duca di Milano, Ludovico il Moro. Da Piacenza fu trasferito prigioniero a Crema e rinchiuso nel palazzo di Ottaviano Vimercati, suocero di Socino Benzoni, nell’attuale sede di un istituto di credito. I prigionieri, tra varie pressioni e il tentativo fallito di liberarlo in cambio di 25 mila ducati, restarono a Crema poco tempo: il 12 di aprile del 1500 vennero scortati a Venezia. Il re di Francia voleva trasferirli Oltralpe, ma il doge negò il consenso di farlo riunire col fratello Ludovico il Moro, già imprigionato e ordinò di riportarli a Crema.

 

In comune

In riva al Serio venne accolto dal podestà Alvise Mula il 13 maggio del 1500 e alloggiato nel suo palazzo, l’odierno palazzo comunale. Nel 1503 per la seconda volta, dopo la morte del papa Borgia, Ascanio tenta l’elezione papale. Stavolta prevale il papa Piccolomini, Pio III, che spirò dopo 30 giorni. Fu così che per la terza volta si candidò, scontrandosi con Giuliano della Rovere, che ebbe la meglio, prendendo il nome di papa Giulio II. Ascanio Maria Sforza morì a Roma il 28 maggio 1505, all’età di 50 anni.