06-02-2024 ore 08:02 | Cultura - Crema
di Claudia Cerioli

La posta militare: incontro con Loris Maneffa promosso dall’Araldo e Touring club Crema

Una giornata fredda e soleggiata ha fatto da prologo all’evento di natura culturale dedicato agli appassionati del collezionismo. La sala frate Agostino da Crema del Museo civico, sabato 20 gennaio ha accolto la conferenza dal titolo: La posta Militare, Prigionia, Croce Rossa Italiana, tra le due guerre mondiali iniziativa resa possibile dalle associazioni culturali locali de l’Araldo e del Touring Club Crema. Anna Maria Messaggi ha ricordato la celebrazione, nel 2024, del centotrentesimo anno di fondazione del Touring Club Italiano. Mario Cassi ha introdotto il relatore Loris Maneffa nella sua veste di collezionista, studioso di storia militare e collaboratore de l’Araldo.

 

Dal bianco e nero ai colori

L'evento si è avvalso dell’utilizzo di slide ed altre immagini per mettere in risalto le peculiarità della posta militare: la cartolina italiana ed il regio esercito; quella in franchigia e austro-ungarica; l’annullo; quella raffigurante le donne al lavoro nello smistamento della posta, che ha dato origine all’emancipazione femminile nel mondo del lavoro,; l’ufficio postale militare risalente al primo conflitto mondiale (1916); la trincea del 1917 e la conseguente disfatta di Caporetto. Poi la posta militare per l’Africa orientale nel 1936. Nel corso del secondo conflitto bellico prendono vita e forma le cartoline a colori: dedicate ai Carabinieri reali e  delle forze armate con annesse timbrature di censura. Nel 1942, nella posta per via aerea, il nome del mittente è affisso sul retro e scritto a mano. Nel Natale del medesimo anno, la posta per le forze armate assunse la forma di propaganda finalizzata a tenere saldi i rapporti dei soldati con famiglie d’appartenenza.

 

Le origini del 1915

Loris Maneffa ha introdotto le origini della posta militare, risalenti al 1915 nonché la sua rilevanza, volta a tenere unita l’Italia, in maniera completamente gratuita. Nella posta militare sono comprese le strutture ospedaliere, ed all'epoca tale servizio veniva gestito dalla Croce Rossa. Nel corso del dibattito Mario Cassi ha posto alcune domande al relatore, in merito al funzionamento della posta militare nei campi di prigionia nonché delucidazioni in merito alle lettere più ricercate da collezione. La posta militare, nei campi di prigionia, si configurava con lettere e telegrammi, ove veniva indicato il nome del campo; veniva consegnata una volta alla settimana ed il militare era tenuto a scrivere frasi obbligatorie in merito alle proprie condizioni di salute ed ai trattamenti personali.

 

Lettere e censura

Gli italiani mostrarono una scarsa propensione all’invio della posta militare poiché quest’ultima veniva censurata. Nella seconda guerra mondiale si denota una migliore preparazione a livello postale poiché vennero attivati gli uffici postali ed era altresì ammessa la posta aerea affrancata; gli uffici cambiarono denominazione in uffici postali di concentramento. A livello di collezione, le lettere più ricercate, degne di maggiore considerazione ed interesse, vengono attribuite ai campi di concentramento italiani, risalenti al secondo conflitto mondiale.

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