05-10-2022 ore 20:27 | Cultura - Manifestazioni
di Gloria Giavaldi

Ghezzi, dalle estati a Ripalta all'amore per De André: 'se vivesse oggi si sentirebbe fallito'

“Io sono un po' cremasca. Mia mamma è nata a Crema e buona parte della mia infanzia l'ho trascorsa d'estate con i parenti a Ripalta Guerina. Respiravo semplicità in questi luoghi”. E negli stessi luoghi, dopo anni, Dori Ghezzi ha voluto fare ritorno, in occasione di una serata della decima edizione dei Mondi di carta. L'obiettivo? Sul depliant è scolpito: “ricordare Fabrizio De André”, anche con la voce di David Riondino. In realtà, però, lei con il Faber “continua a vivere, anche se in modo diverso”. Fabrizio “è solo passato in un'altra dimensione. Lui c'è”. Poeta e cantautore “aveva il suo linguaggio, capace di attraversare generazioni e di parlare a tutti. Certo, se vedesse e vivesse il mondo di oggi, si sentirebbe fallito. Direbbe: io ho provato a dire come la pensavo, ma mettere tutti d'accordo è impossibile. Tutti sembrano andare d'accordo negli intenti, ma poi...”.

 

Oltre se stesso

Sullo schermo scorrono le immagini dei live, dei tributi. Le canzoni, le note. La storia. Fatta da un uomo. “Uno di quelli” ha spiegato Antonio Bozzo, in veste di moderatore della serata “che ha saputo umanizzare la spiritualità”. “Fabrizio sapeva guardare fuori da se stesso” ha chiarito Ghezzi, “questo, forse, era il suo tratto distintivo. Aveva rispetto per le donne. E per la vita. Quando provava dissenso reagiva, ma non lo faceva mai con le persone più deboli. Non voleva essere superiore, non provava nemmeno a far valere la sua superiorità. Apprezzava i confronti alla pari”. Era “meticoloso, non metodico. Cercava di raggiungere gli obiettivi, ma non con un metodo statico”. Era “portatore di un'allegria diffusa, non drammatizzava”. Ad un certo punto “scriveva più di notte che di giorno. Apprezzava il lavoro di coltivatore”. Scriveva, osservava la realtà e dava voce a chi di voce non ne aveva. Senza fronzoli. Senza remore. Controcorrente, libero, dirompente. O, semplicemente, poeta.

 

Fare memoria

Così lo ricorda anche la targa collocata all'ingresso di CremArena. “E' l'omaggio della nostra città ad una persona che ha fatto la storia. Che ha fatto la differenza” ha detto il presidente dei Mondi di Carta Enrico Tupone. “Crema lo vuole ricordare”. In musica, con le foto, con le parole, con i racconti che “non profumano di passato. Sono presente. Non sanno di nostalgia” chiude Ghezzi. “Fa piacere sapere che anche qui c'è uno spazio dedicato a Fabrizio, fa sempre un certo effetto. Sono certa che anche lui si sarebbe stupito di tutto questo”. E' memoria, per oggi e per domani. Allo stesso scopo Dori Ghezzi ha creato una Fondazione “ non sono la sola. È della collettività”. É di qualunque persona voglia continuare a far vivere lo spirito di Fabrizio De André. Controcorrente, coraggioso, anticonvenzionale. O, forse, semplicemente libero.

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