C’è tanto Cremasco tra i vincitori del concorso promosso da Ats Val Padana per contrastare il fumo, nocivo per la salute, nella giornata mondiale contro il tabacco. Le scuole della provincia di Cremona, suddivise in ordini: primaria, secondaria di primo e secondo grado, sono state infatti chiamate a produrre degli elaborati: disegni, filmati, lavori in 3D per sensibilizzare sulla dipendenza dal tabagismo. nella categoria primaria, al primo posto si è classificata la primaria ‘don Lino Zambonelli’ di Chieve con un filmato composto da disegni dei bambini, con avvertimenti sulla dipendenza dal fumo.
Galilei e Sraffa alla secondaria di secondo grado
Al secondo posto un’altra scuola: la ‘Maddalena di Canossa’ di Castelleone. Nella categoria secondaria il secondo posto è stato assegnato alla ‘Falcone e Borsellino’ di Offanengo con una serie di lavori artistici. Due istituti secondari superiori cremaschi hanno occupato il primo e secondo posto nella loro categoria: il Galilei con un libro digitale in musica e parole, disponibile sui social di Ats Val Padana, per la regia di Carlo Lanzi docente di storia dell’arte, e lo Sraffa puntando sugli effetti nocivi che il fumo provoca sulla salute e sull’estetica personale.
I dati regionali
Come spiega la responsabile promozione della salute Laura Rubagotti: “Nonostante siano da tempo note le conseguenze negative sulla salute, il consumo di tabacco rimane la principale causa di morte prevenibile. Studi hanno dimostrato che l’adolescenza è il periodo di vita più a rischio per l’instaurarsi e il radicarsi di questo comportamento. Ecco perché è prioritario definire politiche di salute pubblica capaci di prevenire l’inizio della dipendenza e promuoverne una cessazione precoce. Dai dati sulla sorveglianza di regione Lombardia nei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, si evidenzia il progressivo consumo di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato. Sono dati che suggeriscono la necessità di mettere in campo strategie nuove di prevenzione e promozione della salute in ambito scolastico e famigliare, con programmi mirati a favorire una genitorialità più consapevole rispetto ai rischi correlati a queste nuove modalità di consumo, spesso poco conosciute o troppo sottovalutate dalle famiglie”.