L'amore in ogni sua forma ed espressione: amori felici, perché ricambiati, amori infelici e struggenti, innamoramenti di un attimo e connubi fedeli per sempre, passioni, gelosie, idilli romantici baciati dall'argentea luna e protetti dall'abbraccio della notte. Questo è il “Sogno di una notte di mezza estate", capolavoro di William Shakespeare, proposto venerdì 4 aprile 2025 dal teatro alle Vigne nell'adattamento teatrale di Silvia Giulia Mendola, che ha curato anche la regia dello spettacolo. La commedia, una delle più famose e rappresentate del Bardo inglese, scritta intorno al 1595, è un classico intramontabile, che non smette di far sognare e divertire il pubblico di ogni epoca: una foresta incantata, una notte magica, un caleidoscopio di amori e discordie, malintesi e riappacificazioni tra giovani innamorati sono gli ingredienti di quest'opera frizzante, ricca di poesia, delicatezza ed eleganza, ma anche di inquietudine.
La trama
Le vicende si svolgono ad Atene, dove il duca Teseo sta preparando le nozze con Ippolita, la regina delle Amazzoni. Nel frattempo, in città, Lisandro, Demetrio, Ermia ed Elena, quattro giovani ateniesi, sono alle prese con intense schermaglie amorose: Demetrio e Lisandro sono ambedue innamorati di Ermia, che non sopporta il primo pretendente, scelto da suo padre, ed ha giurato eterna fedeltà al secondo. Elena dal canto suo è persa d'amore per Demetrio, che non la vuole nemmeno vedere, procurandole con il suo costante rifiuto un dolore straziante e una folle sfiducia in se stessa. Intanto, nella vicina foresta incantata, Oberon, il re degli elfi, e la sua regina Titania litigano per un giovane schiavo, che ognuno dei due sovrani vorrebbe tenere per sé. Perciò, Oberon chiede al suo servo Puck di procurargli una viola magica, che ha il potere di suscitare incantesimi del cuore e che farà innamorare Titania del primo essere vivente che vedrà al suo risveglio.
A Midsummer Night's Dream
Questo è l'incipit della storia, da cui già si comprende che nasceranno intrecci, intrighi amorosi e colpi di scena. La commedia, infatti, esplora temi come l'amore, la magia, la confusione e la risoluzione, dando ampio spazio agli incantesimi, alle illusioni, alle visioni oniriche, in cui diventa difficile discernere tra realtà e sogno. L'effetto complessivo della messa in scena è mirabile: la scenografia a ponteggi, realizzati con tubi di ferro e travi di legno, al primo sguardo simili ad un cantiere, si fondono con i personaggi e con la storia, trasfigurandosi nell'acropoli di Atene o negli alberi della foresta incantata, illuminati da piccole luci/lucciole.
Una lettura contemporanea
Alla regista, che è anche sul palco come interprete nel ruolo di Puck, va il plauso di una sapiente ed efficace rilettura dell'opera shakespeariana, in perfetto equilibrio tra passato e presente: i dialoghi conservano il sapore delle pagine dell'autore inglese, ma l'interpretazione è moderna e conferisce un senso di contemporaneità. Originale è l'idea di aggiungere un personaggio, la viola magica, che si esprime con il linguaggio della danza: Elisa Bertoli, intensa e sinuosa, si muove in un'aria che sembra rarefatta e in un tempo che sembra scorrere al rallenty. Ogni volta che compare sul palco è davvero magia.
Il sogno metafora della vita
Il titolo fa riferimento al momento culminante dell'estate nel calendario europeo: la notte di mezza estate era considerata un momento di magia e di incantesimo, in cui le barriere tra il mondo umano e quello soprannaturale erano più labili, ma anche un tempo di confusione e caos, in cui le regole sociali e le convenzioni erano temporaneamente sospese. Il titolo può anche essere interpretato come una metafora della vita: il sogno, con le sue illusioni e le sue visioni incerte a volte sembra più intenso e tangibile della vita vera. Al risveglio si resta come straniti, si fatica a ricordare, eppure quel sogno in qualche modo è entrato in dialogo con l'anima e l'ha aiutata ad evolversi.
L'amore è caos
Chi non si è mai sentito in balia dell'amore e della passione? L'innamoramento e le famose farfalle nello stomaco procurano un senso di leggerezza e di euforia, ma anche di tormento e di timore di perdere così tanta felicità. Uno dei passaggi più divertenti della narrazione è il momento in cui l'elfo malizioso e pasticcione Puck, disponendo a sproposito dell'intervento della viola magica, combina un guaio dietro l'altro, con il risultato che Titania si innamora di Bottom, trasformato in un asino e che le due coppie di giovani innamorati ateniesi vengono scompaginate. L'amore può essere davvero confuso e caotico, ma alla fine può ricostituirsi e condurre alla felicità.
Il teatro nel teatro
"Il mondo è un palco e noi siamo tutti attori". Questa frase, quasi proverbiale, introduce i momenti di metateatro: gli attori in scena impersonano altrettanti attori che stanno per allestire una spettacolo, in onore delle nozze di Teseo ed Ippolita, creando una sorta di universo a scatole cinesi, dove la finzione della finzione si neutralizza, come una formula matematica, producendo un'esperienza vera. Questa trovata consente di sfondare la quarta parete, quella invisibile che di solito separa lo spazio scenico da quello della sala, e di avviare un dialogo diretto con il pubblico, che può sperimentare empatia e profondo coinvolgimento.
Interpreti poliedrici
Sul palco si muovono 8 attori per 24 personaggi: jeans, maglietta bianca e gilet colorati per impersonare i protagonisti ateniesi, giacche e boleri ricoperti di glitter per diventare i personaggi del mondo delle fate e degli elfi ed altrettanti indumenti variopinti, foulard e copricapi per vestire i panni degli attori e delle attrici dello spettacolo nello spettacolo. Il passaggio da una scena all'altra si gioca sul palco, davanti agli occhi degli spettatori: una musica allegramente frenetica, a metà tra il folclore gitano e la clowneria circense, accompagna la dinamica trasformazione e conduce chi assiste rapito e un po' incredulo lungo il dipanarsi delle vicende. Le interpretazioni sono accurate e precise, impreziosite da espressioni del volto e movimenti del corpo che le rendono credibili e pienamente godibili.
Omnia vincit amor
“L'amore non guarda con gli occhi, ma con l'anima”. Questo è il messaggio finale, consegnato al pubblico, che ha dimostrato di apprezzare con profusione di applausi lo spettacolo, realizzato dal Centro di Produzione Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con PianoinBilico. Si torna a casa in una notte serena e tiepida di inizio aprile, ringraziando Livia Castiglioni, Angelo Di Figlia, Ermes Frattini, Dario Merlini, Erica Sani, Matteo Sartini, Francesca Ziggiotti, Mina Marea per le scene e i costumi e la regista Silvia Giulia Mendola per il regalo di un sogno collettivo lungo 110 minuti, perché come diceva lo stesso Shakespeare:”Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”.