05-01-2019 ore 19:32 | Cultura - Storia
di Andrea Galvani

Giuseppe Fava, modello di professionalità e coraggio: il ricordo a 35 anni dall'omicidio

"A che serve vivere se non c'è il coraggio di lottare?". Il giornalista e scrittore Giuseppe Fava è stato ucciso dalla mafia a Catania la sera del 5 gennaio 1984. A lui e alla memoria di Danilo Dolci è dedicato il presidio di Crema di Libera, l’associazione di promozione sociale presieduta da don Luigi Ciotti. Fondata nel 1995 si propone di “sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e di favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie.

 

Il mensile I Siciliani

"Giuseppe Fava – ricorda lUnione nazionale cronisti italiani – cronista e scrittore, fondatore del mensile I Siciliani, è stato assassinato dalla mafia la sera del 5 gennaio 1984 davanti all'ingresso del teatro Stabile di Catania. Con le sue inchieste, Fava riuscì a disvelare oscuri intrecci politico-mafiosi, denunciando con coraggio il malaffare e pagando con la vita il suo impegno al servizio dell’opinione pubblica”.


Professionalità e coraggio

“Per il delitto sono stati condannati in via definitiva all'ergastolo il capomafia catanese Benedetto Santapaola e l'esponente dello stesso clan Aldo Ercolano”. Per il Presidente regionale dell’Unione cronisti Andrea Tuttoilmondo, “Giuseppe Fava rappresenta un immutato modello di professionalità e coraggio. Un esempio per intere generazioni di cronisti. Professionisti che nonostante la precarietà e gli attacchi di ogni genere improntato sempre e comunque la propria vocazione ad una costante ricerca di verità”. La sua città, Catania, lo ricorderà con un corteo, promosso da I Siciliani.

2302