04-11-2016 ore 13:03 | Cultura - Teatro
di Tiziano Guerini

Crema. Follia e fatica di esistere per la prima del san Domenico. La regia è di Alessandro Gassman

Uno spettacolo che si interroga sul concetto di follia e sulla fatica di esistere. Questo il tema della Prima 2016/2017 del teatro san Domenico di Crema. Domenica 6 novembre, ore 20.30, il sipario si aprirà su Qualcuno volò sul nido del cuculo, per la regia di Alessandro Gassman. Si tratta della riduzione teatrale del famoso romanzo di Ken Kesey, noto anche nella sua versione cinematografica con Jack Nicholson nel ruolo del protagonista.

 

La perdita d’identità

Nel 1962, anno di uscita del romanzo, gli istituti psichiatrici erano in piena attività e la denuncia era rivolta soprattutto alla gestione di tali istituzioni. Oggi, dopo la loro definitiva chiusura, pare essere ancora utile, come fa appunto questa riduzione teatrale, interrogarsi sul concetto di follia, sulla fatica di esistere di alcuni individui. Alessandro Gassman nelle sue regie teatrali, affronta spesso temi sociali scottanti, e volti a sviluppare un senso critico nei confronti di alcuni disagi sociali: qui è preso in esame il tema della follia, intesa anche come diversità, e la coercizione e la perdita d’identità cui si era costretti negli ospedali psichiatrici.

 

Il confine della malattia

Protagonista dello spettacolo è Dario, interpretato da Daniele Russo. Spariglia tutte le carte, capovolge i confini tra malattia e sanità di mente e rimette in discussione le vite di coloro che abitano la casa di cura, siano essi malati, medici, istitutrici. Talmente tanta è l’angoscia di vivere che, pur di evadere da essa, i protagonisti decidono di stare lontani dal mondo, sperando che questo non si accorga di loro. Qui la rigida disciplina, cui sono sottoposti è un tacito patto che i malati accettano per non affrontare torture per loro ben peggiori. Emblema di questa paura di vivere è il gigante che, pur essendo un uomo grosso e corpulento, si sente piccolo e inadatto, e proprio per questo si chiude totalmente al mondo fingendosi sordomuto.

 

La vera identità

A un certo punto, però, si scoprirà la sua vera identità scatenando una serie di conseguenze che porteranno a un tragico finale. Lo spettacolo, giunto a oltre 150 repliche, vede come principali interpreti Daniele Russo e Elisabetta Valgoi. È una produzione della Fondazione Teatro di Napoli. A disposizione solo pochi biglietti.

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