04-10-2020 ore 11:20 | Cultura - Libri
di Sara Valle

Società storica cremasca. Tutto l'amore per il dialetto nel nuovo libro di Valerio Ferrari

Milleduecento vocaboli da analizzare ed approfondire fino all'origine per conoscere a fondo il dialetto cremasco e tutte le sue sfaccettature. Questo l'obiettivo di 'Etimologie dialettali cremasche. Origine, significato ed evoluzione di oltre 1200 vocaboli, con qualche divagazione' scritto da Valerio Ferrari ed edito da Fantigrafica. Il libro è la nona pubblicazione della Società storica cremasca, presieduta da Nicolò Dino Premi. “ Ho accolto questa pubblicazione con immenso piacere” spiega Premi. “Valerio Ferrari ha realizzato un'opera di altissimo valore scientifico, che ha coinvolto anche i dialettologi Michele Loporcaro dell'università di Zurigo e Giovanni Bonfadini dell'università degli studi di Milano”.

 

Chiare peculiarità

In una sala Pietro da Cemmo gremita si è cercato di tracciare un profilo del nostro dialetto, con la prefazione di Giovanni Bonfadini, assente alla presentazione per motivi personali. “ Bonfadini, all'esito di un importante lavoro di ricerca, concorda con Biondelli, il primo studioso che nel 1853 collocava il cremasco tra i dialetti lombardi orientali, definendolo un subdialetto del bergamasco che segna il trapasso al cremonese”. Per Bonfadini sono chiari, tuttavia, alcuni elementi di discordanza dai dialetti tipicamente orientali, che donano al cremasco chiare peculiarità: “tra questi il valore fonematico della lunghezza della vocale”. Pure i dialetti lombardi occidentali non sono così lontani: “Per Bonfadini il cremasco, tra i dialetti orientali, assomiglia di più al bergamasco, ma presenta tratti di somiglianza anche con i dialetti lombardi occidentali, su tutti il milanese”.

 

Dialetto completo e compatto

È un dialetto di confine che – sottolinea con orgoglio l'autore Valerio Ferrari - “ha una sua struttura, una sua completezza e compattezza, determinata anche dalla limitata estensione territoriale”. Una caratteristica, questa, che gli ha permesso di studiare a fondo. “Il libro non è un vocabolario, ma un dizionario etimologico del dialetto. Ne esistono pochi altri. Contiene 1200 vocaboli che non hanno affinità con l'italiano. Se si considerano le variazioni si raggiunge quota 1500”. La presentazione è breve. Piena di suoni del nostro territorio, che riecheggiano le nostre tradizioni: “È stato un lavoro di ricerca e di ricostruzione impegnativo”.

 

Colpevole silenzio

Un viaggio a ritroso nel tempo, tra storia, leggenda e tradizioni per provare a salvare ciò che ci appartiene e che racconta ciò che siamo. Oggi, purtroppo, in silenzio. “Il dialetto cremasco ora è poco studiato e poco parlato, soprattutto dalle giovani generazioni. Quando ero ragazzo i professori a scuola ci impedivano di parlare in dialetto. Attualmente si sta definitivamente perdendo tra i ragazzi l'abitudine di parlare il dialetto cremasco: è un vero peccato. Spero che questo testo, partendo dalle origini, possa ravvivare la passione, rinfocolare l'amore per i dialetti”.

 

Tornare ad insegnare il dialetto

Il volume è adeguato anche ad un uso scolastico: “È bene che gli studenti imparino ad analizzare dal punto di vista etimologico un vocabolo. Può essere utile a capirne le origini, a comprendere quanta storia abbiamo alle spalle. Ma anche a considerare le evoluzioni del dialetto dal punto di vista fonetico e semantico. Nel 1800 gli studiosi avevano deciso di mettere su carta la lingua dialettale per aiutare le persone a parlare anche in italiano. Oggi dobbiamo lavorare al contrario: dobbiamo insegnare il vocabolario dialettale”. Per non perdere una tradizione. Per non smarrire la nostra unicità.

 

La copertina

La copertina è tetra. Spicca un'immagine scura. “I 'pe d'oca' rappresentano il diavolo” spiega Ferrari. L'immagine riporta alla mente un'antica diceria cremasca secondo cui “se una donna si presenta in solitaria all'incrocio della strada che va da San Michele a Moscazzano con quella che va da Zapello a Ripalta Cremasca a mezzanotte in punto può ricevere un libro satanico utile per recitare la professione dello stregone”. Il suo racconto, ad onor del vero, è scandito in dialetto e pieno di poesia. Il volume è disponibile presso le librerie cittadine al costo di 20 euro.

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