04-09-2022 ore 13:27 | Cultura - Arte
di Gloria Giavaldi

Crema, Donarini in mostra con i piedi a terra e il silenzio nell'anima: 'il rumore non lo uccide'

Fiori, gemme, frutti della terra. Barche sospese, distanze scolpite su tela. “Il vuoto oggi non mi fa più paura. Al contrario è quella condizione che mi aiuta a comprendere che il viaggio non è finito. Che la vita, pur soggetta ad un termine, è sempre occasione per sperimentare, per fare ricerca, per continuare. Soprattutto, nel silenzio del mio orto”. Passeggia piano nelle sale Agello, Libero Donarini, circondato dalle opere di tutta la sua vita. Dagli anni '60 ad oggi, dal realismo, all'astrattismo. Dai fiori alle barche, dagli uomini alle nature morte. “Il senso della mia pittura è dare un senso a quello che vivo tutti i giorni. La realtà è maestra. È la via da percorrere per andare oltre. Per dialogare con l'infinito, tenendo stretta la consapevolezza della nostra natura: siamo piccoli, nell'eternità. Siamo finiti, nell'infinito”.

 

Osare per continuare

Sileatur, la mostra inaugurata ieri pomeriggio nelle sale Agello, è la storia di un percorso artistico e di vita. È una passeggiata tra i dettagli della campagna cremasca, le case appartenenti ad un tempo sospeso, barche che sembrano volare, nel tentativo di sfiorare solo leggermente il filo dell'acqua. La tecnica cambia, il tratto si fa via via più sottile. Appena accennato. Con la punta di un pennello che intende dare l'input. “Questa è la mia visione delle cose, è il mio modo di intendere la realtà e la relazione con l'Altro”. E con l'Alto. Poi c'è il mondo, ci sono gli altri. “Con i loro occhi, le loro piccolezze”. E le loro gambe, che devono continuare a camminare. “Non fermarsi, quale che sia il percorso, è necessario. Perchè, in ogni angolo, c'è l'opportunità del Nuovo”. C'è a Pieranica, nel suo orto, “la mia prigione, dove ogni giorno lavoro la terra e raccolgo frutti”. O doni. Spesso basta questo per attivare un processo creativo. “L'arte per un pittore non è altro che il mezzo per raccontare ciò che gli accade o il desiderio di osare, di sfidare se stesso. Di andare. In tutto questo il silenzio è indispensabile”.

 

Il valore dello spazio

Presentata dal critico d'arte Roberto Bettinelli, l'esposizione allestita nelle sale Agello “è la mostra più estesa che abbia mai fatto. Sono felice di poter condividere con Crema la mia arte: è un dono reciproco”. Non un bilancio, è il tentativo di condividere uno spazio prezioso, lontano, denso di consapevolezza. Privo di timore. “Il rumore oggi sovrasta il silenzio”. Non lo uccide. “La quiete resta lì, pronta per essere ascoltata. O donata”. Le immagini che ci sovrastano continuamente “servono per riempire lo spazio. Per allontanare quell'Io invisibile che ci appartiene. È nostro, siamo noi”. Eppure lo allontaniamo “perché in uno spazio così grande ci fa sentire piccoli”. Nelle opere di Donarini la distanza ha la misura della consapevolezza. Lo spazio che esiste tra la sua firma e un fiore, tra il mare e la barca che lo salva, tra il vicolo e la casa di Trescore Cremasco è tentativo di dialogo. E la sigla un modo per affermare la sua presenza. Lui c'è, così piccolo, così esile “davanti all'Eterno”, con le tele sottobraccio.

 

'Senza tempo e con la storia'

Al piano superiore lo sguardo si sposta sul sacro. Sui dettagli del “suo” Duomo, sulle chiesette del Cremasco. Senza mai perdere di vista la sua realtà quotidiana, il suo sguardo. La sua vita. “In alcuni quadri a tema sacro ho inserito il volto di mia moglie”. Vicino alla scala spicca un quadro di grandi dimensioni: è la Croce del Giubileo, risale al 2000. “E' una croce che copre la parola”. Un simbolo cui affidarsi, “oltre la storia”. Senza tradirla fino in fondo. “L'arte di Donarini – chiosa Bettinelli – è senza tempo, ma non senza storia”. È il grande silenzio, che non dimentica la voce. Piuttosto la custodisce, viva. Per continuare a camminare. “Sileatur – conclude l'assessore alla cultura Giorgio Cardile – è un vortice di emozioni, che mette a nudo la nostra umanità”. Il nostro essere piccoli davanti all'Eterno, ma ancora vivi. “Le gemme nell'orto spunteranno ancora” assicura Donarini. Come a dire , il momento giusto per scrivere il futuro è oggi. Rigorosamente, in silenzio. La mostra sarà visitabile fino al 25 settembre secondo i seguenti orari: martedì dalle 15 alle 19 e dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. È disponibile un catalogo. Ingresso libero.

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