04-03-2018 ore 17:10 | Cultura - Arte
di Lidia Gallanti

Bando under 35, giovani artisti al museo con cinque mostre che interpretano la realtà

Il Museo civico di Crema e del Cremasco inaugura la primavera con tre collettive e due personali, tutte under 35. Ottimo esito per il bando promosso lo scorso autunno per selezionare progetti creativi a cura di giovani artisti o gruppi di studenti. Unico requisito, la capacità di confrontarsi con le collezioni già presenti al museo, reinterpretare la città o il territorio. A fine gennaio l'approvazione delle cinque proposte selezionate tramite bando pubblico: tre collettive - finanziate con 1000 euro a progetto - e due esposizioni individuali proposte in un'unica data con patrocinio e uso gratuito delle sale.

 

Gazaboi, nove opere per il Museo
S’inizia a fine marzo con Gazaboi, collettivo formato da nove giovani di diverse nazionalità – Grecia, Italia, Cina e Sudamerica – che lavoreranno sulle altrettante sezioni museali. A ognuno il compito di creare un'opera in grado d'interagire con gli spazi già allestiti, scelti con il lancio di un dado. Le opere spazieranno dalla pittura, alla scultura, dalla grafica alle installazioni video.

 

Il secondo prima di mezzanotte
A maggio gli studenti dell’Accademia di Carrara presentano Il secondo prima di mezzantotte. Il progetto  è coordinato da Ettore Favini, docente di pittura all'accademia Carrara di Bergamo. Parteciperanno tredici studenti tra i 20 e i 27 anni, invitati a riflettere sul tema della mezzanotte come simbolo di una soglia invisibile, attimo in cui tutto finisce o tutto può inziare. Disegno, scultra e videoarte saranno i linguaggi utilizzati per reinterpretare il tema, affidato alla cosiddetta generazione Z, per rileggere il concetto di tempo con gli occhi dei nativi digitali.

 

La città decorata, arte urbana
A fine primavera La città decorata, esposizione a cura di una collettiva di tre artisti formati all'accademia di belle arti di Brera. Lavoreranno sul tema del paesaggio urbano, reinterpratato attraverso l'arte. Utilizzando incisioni e fotografie, gli autori s'impegnano a indagare il modo in cui la città e i luoghi di maggiore fruizione sono vissuti nel contesto quotidiano, come si presentano e come cambiano nel tempo.
 

Kebab Kermesse e I-Face
La quarta esposizione racchiude due personali allacciate nel medesimo contesto. Il cremasco Michele Balzari - classe 1990 - propone Kebab Kermesse, esposizione di una selezione di lavori tra informale e concettuale che ricordano gli arazzi di Alighiero Boetti, padre dell'arte povera. Strati ficazioni di fogli colorati, strappati e incollati, utlilizando materiali comuni per un’arte intima e sensoriale. Con lui Michele Mariani, cremasco classe 1992, che presenta un progetto legato alla cultura giapponese intitolato I-Face. Attraverso diverse tecniche gioca a riprodurre volti: alcuni caratterizzati da tratti somatici riconoscibili, altri scomposti in linee ed elementi grafici. L’identità è un codice, questa la sua idea.

543