03-09-2022 ore 12:36 | Cultura - Manifestazioni
di Gloria Giavaldi

Il fuoco vince il buio della notte: Hope incanta centinaia di spettatori e il Fatf decolla

Le fiamme illuminano il piazzale della stazione di Crema. I corpi brillano di nuova luce. Volteggiano, rigorosamente a ritmo di musica, schivando ostacoli pericolosi: ecco Hope, la speranza. È andato in scena ieri sera in un gremitissimo piazzale della stazione lo spettacolo di apertura della venticinquesima edizione del Franco Agostino Teatro Festival. In scena un amico dell'associazione presieduta da Gloria Angelotti, Pietro Chiarenza. “Non è la prima, ma è la mia prima con un pubblico italiano. Sono tornato a casa, dopo tantissimi anni”.

 

'La speranza è il primo vaccino'

Hope è nato in Belgio, dove Chiarenza oggi vive, nel primo lockdown “con lo scopo di fare qualcosa per la nostra gente e lanciare un messaggio di speranza nel buio più totale”. Perché la luce vince l'oscurità. “Un medico in Belgio, in quei giorni difficili, ha detto che la speranza è il nostro primo vaccino. L'opportunità di non mollare, di continuare a fare bene, a divertirsi, a raccontare con il sorriso e soprattutto ai più piccoli che un mondo diverso è possibile”. Chiarenza non sta fermo: “non vedo l'ora di poter osservare lo stupore ed il terrore negli occhi dei bimbi e anche dei loro genitori. Perché la verità è che le emozioni appartengono a tutti. Sono nostre, sono la nostra speranza”.

 

 

La speranza oltre il dolore

L'adrenalina resta “il miglior combustibile” ci dice poco prima di entrare in scena, tra clavette, fuoco e cerchi, accompagnato dai figli Milo ed Anders, oltre a Renèe Anthony, Michela Henle e Daniele Contino con le musiche di Michele Moi con costumi di Marie Dries e Lieve Wouters. Lo spettacolo tiene incollati gli spettatori alla scena per tutto il tempo. In prima fila, “per condividere questa meraviglia con la città ed i più piccoli” anche l'assessore alla cultura Giorgio Cardile. Oltre i salti, le acrobazie, i sorrisi pure in gabbia, resta la consapevolezza che la luce non si spegne. Nemmeno nel buio di una notte cremasca. E nel mezzo di una pandemia che ci ha toccati tutti da vicino. E ci ha cambiato.

 

Un girotondo di sorrisi

“La speranza resta. La speranza c'è sempre. Lo insegna molto bene il Franco Agostino Teatro Festival, con la sua presidente Gloria, che ha saputo trasformare un grande dolore in un girotondo di sorrisi. Questo spettacolo è per tutti voi, in particolare per chi soffre o ha sofferto a causa della guerra o della pandemia. C'è sempre un motivo in più per continuare a sperare”. La parola Hope, alla fine della serata resta scolpita dal fuoco. Lo stesso che deve continuare ad ardere nei nostri cuori. Le note di Bella ciao, chiudono la serata. Anche quella di oggi, come quella di ieri, è una storia che ci appartiene e che racconta chi siamo.

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