03-07-2021 ore 11:43 | Cultura - Abbadia Cerreto
di Denise Nosotti

Abbadia Cerreto: in visita con ‘Il Borgo’ di Soncino all’abbazia e al mulino delle saline

Dopo il successo della prima uscita di domenica scorsa, proseguono le gite ad Abbadia Cerreto promosse dalla cooperativa ‘Il Borgo’ di Soncino in convenzione con ’Unione dei Comuni Oltre l’Adda. L’itinerario prevede le visite guidate alla chiesa abbaziale dei santi Pietro e Paolo e al mulino delle saline. A partire dal 2014, quando è stato inaugurato il Mulino delle Saline, gli animatori didattici hanno accompagnato centinaia di ragazzi delle scuole con visite guidate e laboratori didattici inerenti al lavoro dei monaci cistercensi come la spezieria e la lavorazione del pane. Anche numerosi gruppi di adulti e visitatori occasionali hanno potuto apprezzare il gioiello della chiesa abbaziale immerso in un paesaggio bucolico. Domenica 4 luglio alle 11 è in programma un’altra visita straordinaria alla chiesa al mulino. Ci sono ancora pochi posti. E' sempre obbligatoria la prenotazione a: [email protected]. i prossimi appuntamenti sono: 25 luglio, 15 agosto, 22 agosto, 5 settembre, 26 settembre e 24 ottobre.

 

La storia e le particolarità

Abbadia Cerreto si trova nella provincia di Lodi vicino al fiume Adda. Il piccolo paese di circa 300 abitanti possiede un’abbazia cistercense tra le più interessanti e caratteristiche della Lombardia risalente al 1084. La chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo è di stampo romanico a tre navate. Tra le opere pregevoli che si trovano all'interno c'è una tela del Piazza raffigurante una Madonna con Bambino tra Abati fondatori, i Santi Pietro e Paolo e il committente Federico Cesio. Una delle tante curiosità è la presenza, nella navata di sinistra, della chiesa di una piroga monossile (cioè ricavata da un unico tronco) rinvenuta nel 1987 nel letto fangoso dell'Adda. Di essa rimane soltanto la prua e risale tra la fine dell’epoca romana e l’Alto Medioevo. L’imbarcazione serviva, non tanto per la navigazione sul fiume Adda, quanto probabilmente per lo spostamento nei territori paludosi tra il territorio cremasco e lodigiano. Testimonianza del famoso lago Gerundo, o meglio di un vasto acquitrino, poi prosciugato dagli stessi monaci benedettini prima e cistercensi poi, di Abbadia Cerreto.

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