03-04-2022 ore 11:14 | Cultura - Musica
di Gloria Giavaldi

San Domenico. Ruggeri fa sold out tra grandi classici ed attese novità: è 'La rivoluzione'

Le luci al loro posto, la musica che ha fatto la storia, gli amici di sempre. “Nei giorni importanti bisogna radunarli”. Enrico Ruggeri è tornato a Crema per la data zero del suo nuovo tour La rivoluzione. Per l'ennesimo sold out di una lunga carriera. L'ha fatto con Paolo Zanetti (chitarre), Francesco Luppi (tastiere), Fortu Sacka (basso), Alex Polifrone (batteria) Silvio Capeccia (anima dei Decibel) e Massimo Bigi, autore di molti brani del nuovo album. La musica corre tra le dita e nelle corde, fa riflettere, emoziona in un viaggio che attraversa epoche. Da Non sparate sul cantante a Contessa, passando da Polvere, Quello che le donne non dicono scritta con Luigi Schiavone per Fiorella Mannoia e Il mare d'inverno per Loredana Bertè. Poi “la consapevolezza che siamo pieni di contraddizioni”. Con Bestemmio e prego lo ha reso ben chiaro Massimo Bigi.

 

'Siamo quello che resta'

Tutto è stato vero. “Senza sequenze”. Si respirava. Crema ieri sera è esplosa di musica, di energia. Di bellezza. “Siamo tornati. Dopo due anni abbiamo aspettato tanto questo momento. Abbiamo provato, provato e provato. Ora eccoci qui per riprendere, finalmente. Sono stati tempi difficili: ci siete mancati”. Dalla platea in risposta un'unica voce: “anche voi”. Ché, siamo “la rivoluzione da sempre sognata”, ma “anche quello che resta”: un palco da vivere con gli occhi al cielo e le dita che provano a sfiorarlo nella consapevolezza che siamo in continuo cambiamento. “Che La rivoluzione è la storia della vita di tutti”. Che, in fondo, questi due anni la vita ce l'hanno cambiata. Ci hanno allontanato, educato alla distanza. Allo stop di ogni attività culturale e ricreativa. “Ora siamo qui, anche con i tecnici che fanno un lavoro prezioso: vi auguro di riprendere e di non smettere. E a tutti voi di continuare a divertirvi”.

 

Esplodono emozioni

Nella ricerca spasmodica di quell'identità di suono, che non manca. Che si racconta senza freni. Senza sequenze, senza testi volanti. Con il desiderio di metterci la faccia, di far emozionare, di nuovo. Finalmente. Con quelle note che raccontano emozioni. E con quelle che arrivano dritte al cuore. Così “batte forte il cuore anche per lo stupore”. Mistero, è stata la canzone per cantare insieme. Prima di Contessa. Prima di tornare a casa con il ritmo sottopelle. E quel grazie, ripetuto più volte, che risuona nelle orecchie.

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