03-02-2017 ore 13:20 | Cultura - Casaletto Ceredano
di Andrea Baruffi

Casaletto Ceredano, teatro dialettale. La primaria sul podio del premio letterario nazionale. Giovedì la premiazione a Roma

La scuola primaria di Casaletto Ceredano si è classificata al primo posto, ex aequo con una scuola del Lazio, al premio letterario nazionale per le opere in dialetto Salva la tua lingua locale, promosso dall’unione delle pro loco d’Italia. Saranno premiati giovedì 9 febbraio a Roma nella sala della Protomoteca del Campidoglio.  “Un riconoscimento significativo che mette in luce l’importanza di tramandare alle future generazioni le tradizioni e la cultura che caratterizzano il territorio”. Così ha commentato con soddisfazione il sindaco Aldo Casorati.   

 

Tradizioni locali

“La scuola primaria di Casaletto Ceredano – ha ricordato Maria Simonetta Bianchessi, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Enrico Fermi di Montodine – pur essendo una realtà piccola svolge un ottimo lavoro curriculare e promuove significativi progetti correlati all’attività didattica”.  Partendo dal seminario Acqua. Fascino e storia di un territorio dai monaci cistercensi al distretto della bellezza, i bambini hanno approfondito le tematiche analizzando la storia, la toponomastica e i tracciati dei corsi irrigui locali. Significativi i racconti, i ricordi e le testimonianze dei nonni e delle persone che hanno vissuto i fossi spesso come fonte di sostentamento e unico divertimento. Ecco come sono nati Le done al fos – Le donne al fosso e Notre che nudaom an da l’ Incastrù – Noi che nuotavamo nell’incastrù, i due testi teatrali recitati in dialetto cremasco dai cinquantacinque alunni che frequentano la scuola.

Valenza terapeutica
Il laboratorio teatrale “svolto in modo interdisciplinare ha una valenza terapeutica, aumenta l’autostima e valorizza le peculiarità dei più piccoli” hanno spiegato le insegnanti Gabriella Adenti, Enrica Della Corna e Mara Guerini. L’utilizzo del dialetto, il più delle volte poco conosciuto e parlato dalle nuove generazioni, ha consentito “un continuo confronto con il passato, evidenziando i valori e le radici profonde che con il tempo sono andate perse”.

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