03-02-2014 ore 18:48 | Cultura - Musica
di Paola Adenti

Ramzi Shomali al pianoforte nel concerto per ‘la Pace e la Vita’ in Sala Pietro da Cemmo. La musica nel cuore: da Betlemme a Crema passando per Vicenza

Successo ed applausi per il Concerto per la Pace e la Vita che si è tenuto sabato 1 febbraio in Sala Pietro da Cemmo presso il Centro Culturale Sant'Agostino. Organizzato dalla Parrocchia della Cattedrale e dal Centro di Aiuto alla Vita con il patrocinio del Comune di Crema e della Banca Credito Cooperativo, il concerto ha permesso al pubblico di apprezzare il repertorio proposto dal giovane pianista Ramzi Shomali che ha spaziato da Ludwig van Beethoven a Fryderyk Chopin, da Giuseppe Verdi a Franz Liszt.

 

Amore per le note

Nato a Betlemme nel 1990, Ramzi cresce ascoltando brani classici e sacri in una famiglia cattolica che da sempre nutre grande passione per la musica, attento osservatore della madre che si cimenta al pianoforte e che gli trasmette l'amore per lo strumento. Dopo gli iniziali studi al Conservatorio di Betlemme, dove ha conseguito il livello intermedio di studi musicali, ha vinto una borsa di studio dalla Fondazione Qattan a Ramallah per proseguire gli studi al Conservatorio di Vicenza. Ha qui ottenuto il Diploma di primo livello accademico con il massimo dei voti e la lode e frequenta attualmente i corsi del secondo livello. Molto riservato, accetta di buon grado di conversare rigorosamente di musica e compositori, la sua vita.

 

Come arriva Ramzi a Crema?

Tramite don Emilio Lingiardi, parroco della Cattedrale. Don Emilio ha vissuto insegnando per parecchi anni in Terrasanta e qui ha conosciuto mio zio William, Vescovo Vicario del Patriarca di Gerusalemme che ha visitato Crema due anni fa. È venuto così a conoscenza della mia storia e ha deciso di aiutarmi a completare gli studi. Il concerto è anche un modo per ringraziare, dimostrare gratitudine verso tutti coloro che mi hanno concretamente aiutato.      

     

 

Ramzi Shomali al pianoforte

 

Musica e spiritualità. Mantiene i contatti con la sua città d'origine?

Certo, sono tornato a Betlemme per Natale. Sono l'unico della mia famiglia che vive all'estero. Mantengo i contatti e vengo messo al corrente della situazione in Patria.

 

Cosa rappresenta la musica nella sua vita?

La musica va al di là delle barriere, ha per me un significato più ampio delle parole, semplifica la comunicazione e il dialogo. È un filo diretto con le emozioni delle persone. La musica fa parte di un discorso universale che sa unire i popoli.

 

Come ha scelto i brani in programma per il concerto a Crema?

Ho cercato di creare un'atmosfera tesa alla spiritualità. Ho scelto brani che smuovono le emozioni ed una particolare rivisitazione di alcuni temi dell'Aida di Verdi, ad opera di Liszt. Ho affidato la conclusione ad un momento più vivace, di danza e ballo attraverso le note del Valzer di Chopin.

 

Compositori preferiti?

Mi appassionano Liszt e Beethoven perchè in loro trovo molta umanità, spiritualità e amore.