02-10-2022 ore 20:45 | Cultura - Incontri
di Gloria Giavaldi

Mondi di Carta, Scotti apre la decima edizione: 'le cose buone e belle fanno bene alla vita'

“Dal 2018 la nostra vita è un po' cambiata. Non pensavamo di vivere un tempo di guerra ed abbiamo dovuto ricrederci. Pensavamo che la pandemia fosse roba da cinema e libri e ci siamo trovati ad affrontare il Covid. Credo, però, che le cose buone e le cose belle facciano bene alla vita. E per me essere qui stasera è una cosa bella: fate bene alla mia vita”. Gerry Scotti è tornato a Crema una seconda volta in occasione dell'inaugurazione dei Mondi di carta, accolto da una moltitudine di persone di tutte le età accorse in sala da Cemmo. A dialogare con lui, accanto al patron de I mondi di carta Enrico Tupone, il giornalista Walter Bruno. Al centro il tema della decima edizione del festival: il futuro. Anzi, visioni future. In tutti gli ambiti, dalle grandi emergenze del nostro tempo, quali ambiente e sanità, fino al tema del caro energia e dello spreco. Senza dimenticare il futuro dell'informazione. Due ore di conversazione, intervallate dai pensieri per Crema, “per i suoi formaggi, per i suoi salumi e, una volta l'anno, anche per il tortello cremasco”, e dagli amici (cremaschi, neanche a dirlo) di sempre. In prima fila ad applaudire Scotti anche il suo autore storico, Alvise Borghi.

 

La vita di tutti i giorni

Partiamo dal clima e da uno sguardo green. L'ambiente di domani, parte dalla speranza di oggi: “oggi dobbiamo sperare di cavarcela perché i danni che quelli della mia generazione hanno combinato sono troppi. I giovani, i nostri figli, ma ancora di più i nostri nipoti, sono preoccupati. Se nella quotidianità facciamo scelte sbagliate ci tengono il muso. Dobbiamo fare la differenza a partire dalla vita di tutti i giorni”. E, quindi, sul caro energia “i consigli che posso dare sono quelli del buon padre di famiglia. Agli spreconi dico di stare attenti. Tutti dobbiamo stare attenti: siamo arrivati al punto che non possiamo più permetterci di sprecare nulla”. E poi c'è la guerra. “Dobbiamo capire che anche noi siamo in guerra. Che non è questione che riguarda gli altri. Che i conflitti non appartengono al passato, non sono sui libri, non sono lontani. Abbiamo vissuto anni a ricordare durante le feste i nostri nonni morti per la libertà, a difesa della nostra identità. E ora, ci ritroviamo qui: siamo in guerra. Siamo in guerra noi, esattamente come tutti gli altri. Ora, come ha detto anche oggi Papa Francesco, serve da entrambe le parti un gesto di uomini di buona volontà. E se gli uomini non ci arrivano, ci pensino le donne”.

 

La comunicazione: oggi e domani

Nell'ambito della comunicazione, Scotti, prima di guardare al futuro, pensa all'attualità. “Il panorama è popolato da fake news. I giornali oggi hanno un compito di certificazione. Sui giornalisti grava il compito di certificare la verità. Certo, i mezzi devono modernizzarsi, digitalizzarsi, farsi smart. Serve per sopravvivere, ma quel che chiedo ai giornalisti di oggi e di domani è che quel pezzo di carta che trovo e troverò in edicola, misto all'odore del caffè, sia e resti un veicolo di notizie vere”. Quanto al domani, al vicino orizzonte del 2030, “la tv generalista ci sarà ancora, sicuramente le piattaforme si contenderanno il pubblico. E, dato il vicino termine temporale, il rischio c'è: accendendo la tv potreste trovarmi ancora”. Rispetto ai format, la palla passa a Borghi: “nei quiz televisivi – interviene l'autore– sopravviverà la figura del campione. Forse ci saranno più elementi irreali di scenografia tridimensionale con l'aiuto della realtà aumentata. Vale a dire studi concretamente più vuoti, ma da casa più belli”. Borghi ha poi ripercorso le tappe principali del cammino condiviso con Scotti: dall'esordio con Bellezze al bagno, fino alla Grande sfida nel 1991 e poi una collaborazione salda dal 1999 ad oggi passando da Passaparola, a Chi vuol essere milionario fino a Caduta libera: “tra qualche giorno raggiungeremo quota mille puntate”.

 

Pari opportunità

“Dopo Passaparola – continua Gerry – con Alvise abbiamo voluto che la donna non fosse più di contorno. Non fosse più una valletta, ma avesse lo spazio che merita e modi diversi per comparire. Oggi la tv è uno dei mondi in cui le pari opportunità vengono garantite. Oggi ci sono molte più donne in posizioni apicali che organizzano, dirigono, conducono trasmissioni”. Un ultimo affondo, prima di salutarsi, sul tema della salute, della sanità e della ricerca, di cui Scotti è un gran sostenitore: “bisogna sostenere le attività e continuare a studiare, ma oggi è chiaro che dal punto di vista tecnologico abbiamo raggiunto un livello molto avanzato. Il tema ora è l'utilizzo di tutto questo”. Complice l'avvicinarsi l'ora di cena, il discorso si è poi focalizzato sul cibo. Il presidente di Bontà cremasche Aries Bonazza ha colto l'occasione per presentare a Scotti la nuova realtà, evoluzione del marchio Made in Crema, donando al conduttore anche alcuni prodotti: “il mio piatto preferito resta il riso al salto, ma le bontà del vostro territorio sono sempre con me. Vi porterò nel mio cuore e nelle mie analisi del sangue. Grazie”.

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