02-09-2017 ore 17:06 | Cultura - Proiezioni
di Angelo Tagliani

Dunkirk. Cristopher Nolan indaga in Imax la natura profonda della solidarietà umana

Siamo negli ultimi giorni di maggio del 1940 a Dunkerque, al confine tra la Francia e il Belgio. Le unità corazzate tedesche sono ormai riuscite a sfondare il fronte sulla Mosa e sono prossime alle coste della Manica. Centinaia di migliaia di soldati inglesi sono circondati dai nemici. Intrappolati sulla spiaggia, davanti hanno solo il mare, quasi possono vedere l’Inghilterra. Eppure, come cavie, si trovano a far da bersaglio agli assalti dei caccia bombardieri della Luftwaffe e ai missili degli Uboat.

 

Gli elementi naturali

La principale caratteristica tecnica del film di Cristopher Nolan – noto per la trilogia del Cavaliere oscuro di Batman, quindi Memento, Inception e Interstellar – è l’essere stato girato su pellicola Imax (acronimo di Image maximum) da 65 millimetri, che consente di proiettare immagini e video con una grandezza e una risoluzione molto superiore al normale. I dialoghi sono ridotti all’osso. La vicenda è presentata da tre punti di vista, se preferite tre elementi: la terra, l’aria e il mare. Inutile sottolineare che il fuoco circonda (quasi) ogni cosa.

 

The Dunkirk spirit

Particolarmente interessante il fatto che il “Dunkirk spirit”, per gli inglesi, sia la capacità delle persone di stringersi, di fare gruppo per superare i tempi bui, vincere le avversità. Cast d’eccezione - Tom Hardy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Cillian Murphy – è in grado di soddisfare sia gli amanti delle pellicole di guerra che gli appassionati di costume, storia e fotografia. Citazioni e rimandi a profusione. Da vedere assolutamente al cinema. Durata 106 minuti.

 

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