02-08-2020 ore 18:41 | Cultura - Manifestazioni
di Sara Valle

I manifesti. 'Omicidi al microscopio', a CremArena il generale Luciano Garofano

Occhi al cielo, curiosità, stupore e voglia di vederci chiaro. Questi i principali ingredienti di 'Omicidio al microscopio', il quarto appuntamento dell'ottava edizione dei Manifesti, a CremArena. Protagonisti il generale Luciano Garofano, biologo forense, già comandante dei Ris di Parma, volto della trasmissione 'Quarto grado' ed il suo drone. Il velivolo fa il rumore di una zanzara ed è pieno di luci. Sorvola il cielo di Crema, attrae l'attenzione di tutti. Per Garofano “è uno strumento di lavoro importante. Permette di raggiungere ed analizzare spazi ristretti senza contaminare i reperti”.

 

Contaminazione innocente

È il simbolo dell'innovazione. “Quella che cozza irrimediabilmente con la superficialità con cui spesso si analizza la scena del crimine”. In 42 anni di attività, Garofano ha conosciuto tanti strumenti in grado di accrescere l'accuratezza dell'indagine scientifica, ma “ad oggi non è stata fatta un'adeguata formazione. Sulla scena del crimine vi è troppa disattenzione”. Il problema è culturale: “Bisogna trasferire la cultura dell'ordine e della sistematicità. Il rischio della contaminazione innocente da parte di inquirenti e soccorritori non adeguatamente formati è ancora presente”. Tuttavia, è necessario precisare che “ i laboratori della Polizia di Stato e dei Carabinieri sono accreditati, seguono rigidi protocolli internazionali che non impediscono l'errore, ma lo limitano fortemente”. Il problema sta a monte: “Bisogna investire sulla formazione di tutte le figure che operano sulla scena del crimine, soccorritori compresi”. Questo vale soprattutto “in caso di incidenti sul lavoro, domestici e stradali”. Lo racconta nel libro Il soccorritore sulla scena del crimine scritto insieme a Cristina Brondoni.

 

La centralità della prova scientifica

Il linguaggio è tecnico, preciso, puntuale. Senza fronzoli. Il comandante analizza casi, li ricostruisce concretamente. Mostra fotografie, racconta dubbi e certezze. Dal caso Vannini a quello di Yara Gambirasio, passando per il delitto di Cogne fino a quello di Arce, evidenziando la centralità della prova scientifica. “Può fare la differenza tra un'assoluzione ed una condanna”. Anche dopo 10 anni, come nel caso del triplice omicidio Carretta, avvenuto nel 1989 .“ Dopo la confessione resa nel 1998 al programma Chi l'ha visto? da Ferdinando, figlio e fratello delle vittime, abbiamo rinvenuto tracce di sangue sul portasapone della vasca dove erano stati temporaneamente posizionati i corpi prima di disfarsene”. Successive indagini genetiche e statistiche hanno confermato la versione del figlio reo confesso.

 

Verità sostanziale e processuale

Sul binomio verità sostanziale e verità processuale si è concentrata l'ultima parte della serata. A questo Garofano ha dedicato un libro, dal titolo illuminante: La falsa giustizia, scritto con Maria Gaia Pensieri. “Dopo 33 anni di servizio all'Arma dei carabinieri, da nove svolgo attività di consulenza. In questo tempo ho potuto comprendere che la perfezione nella giustizia italiana non esiste”. Dati alla mano: “Dal 1992 ad oggi sono 26412 le vittime di ingiusta detenzione, 138 quelle di errori giudiziari, 800 i milioni di euro versati dallo Stato a titolo di risarcimento”. Secondo il generale sono diversi gli aspetti da migliorare: “ L'intervento sulla scena del crimine, la conoscenza delle tecniche scientifiche, cui ho dedicato la vita”. Anche sulle testimonianze resta molto da fare. “Bisognerebbe fare un largo uso delle tecniche scientifiche che promanano dalla psicologia giuridica e delle neuroscienze, che forniscono informazioni fisiologiche importanti e ci aiutano ad interpretare correttamente le testimonianze”. Nel testo Garofano amplia lo sguardo e guarda al sistema americano.“Il 69% degli errori giudiziari negli Stati Uniti è stato determinato da contributi testimoniali mal interpretati”. Bisogna migliorare, ripensando anche i metodi: “L'intervista cognitiva è un metodo che in Italia viene poco utilizzato, ma che fa emergere elementi importanti”. Il prossimo appuntamento con i Manifesti è per sabato 19 settembre alle ore 21 con lo storico dell'arte Costantino D'Orazio.

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