02-07-2013 ore 15:04 | Cultura - Arte
di Rebecca Ronchi

Verolanuova. Nuova vita per l’organo Bianchetti. Lo strumento, risalente al 1913, rimesso a nuovo dalla cremasca Inzoli Bonizzi

Nei giorni scorsi a Verolanuova, nella basilica di San Lorenzo, il concerto di inaugurazione dei restauri dell’organo Bianchetti del 1913 effettuati dalla Inzoli Bonizzi di Crema. E il secondo organo che la ditta cremasca restaura nella basilica, dopo il grande organo Lingiardi restaurato nel 2010.

Lo studio
Racconta Fiorlorenzo Azzola nella monografia che accompagna i lavori di restauro: “Il progetto dell’organo è stato realizzato a seguito di uno studio approfondito con diversi incontri, congiuntamente dal sottoscritto con i consulenti della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e della Ditta restauratrice”.

I lavori
“I lavori sono stati affidati alla storica Ditta Organaria Inzoli Cav. Pacifico e F. dei F.lli Bonizzi di Crema, fondata nel 1867, a cui si deve il riconoscimento del lodevole risultato: nonostante le difficoltà incontrate, come l’assemblaggio di parti di diverse epoche o l’adattamento dello strumento agli spazi angusti della cassa in cantoria, è stata realizzata un’opera di tale amalgama e resa sonora, da lasciare stupiti noi e gli stessi organari”.

Ribattezzato
“L’organo è stato ufficialmente battezzato come Organo Bianchetti-Inzoli. Oggi, possiamo orgogliosamente affermare di trovarci in un momento storico, in quanto, a distanza di un secolo, quel cantiere è stato riaperto ed ora la nostra Basilica è dotata di ben due organi perfettamente funzionanti per un totale di quasi 3.500 canne e quattro tastiere, al pari solo delle grandi cattedrali; inoltre, la ricercata possibilità di eseguire grandi concerti a due organi riporta la nostra bella chiesa all’antico primato”.
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