02-01-2022 ore 09:18 | Cultura - Lombardia
di Denise Nosotti

Lombardia: intesa con le diocesi lombarde per la salvaguardia dei tesori religiosi

Valorizzare e salvaguardare il ricchissimo patrimonio di beni culturali della Regione ecclesiastica lombarda che raggruppa le Diocesi di Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Pavia e Vigevano. Questo l'obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto dall'assessore autonomia e cultura , Stefano Bruno Galli e dal vescovo di Pavia e delegato ai beni culturali per la conferenza episcopale lombarda, Corrado Sanguineti. "Il ricchissimo patrimonio storico e artistico religioso costituito sia da  circa 130.000 beni mobili e 6.000 immobili - ha detto Galli - è una parte significativa dell'intero patrimonio culturale lombardo. Quello ecclesiastico è riconosciuto patrimonio Unesco. La sottoscrizione di questa intesa giunge a coronamento di un lungo impegno istituzionale".

 

Relazione tra Regione e diocesi

Grande soddisfazione è stata espressa dal vescovo Corrado Sanguineti. "Questi beni - ha aggiunto - sono legati alla vita della comunità cristiana realtà che ha una sua rilevanza pubblica e interagisce con la società multiculturale di oggi in cui anche certi linguaggi della fede, una volta conosciuti da tutti,  rischiano di non esserlo. Allora promuovere questo patrimonio e renderlo fruibile a tutti vuol dire offrire la possibilità di leggere una storia. I beni culturali hanno inevitabilmente a che fare con il linguaggio tipico e universale delle bellezza che non ha solo un valore estetico, ma anche antropologico. Questa firma è sinonimo delle buone relazioni tra la Regione  e le diocesi Lombarde. Inoltre questo accordo rappresenta un ulteriore passo avanti nella promozione culturale. Non si tratta solo di tutela e conservazione di beni, ma anche di un'occasione di formazione umana, culturale e spirituale delle persone".

 

Dagli immobili agli arredi liturgici

Per beni culturali di carattere religioso s'intendono il patrimonio immobile (dagli edifici di culto ai luoghi di aggregazione), quello mobile (dagli arredi liturgici, quadri, statue, al patrimonio archivistico e librario), quello immateriale (tradizioni e saperi) e i paesaggi culturali di matrice religiosa. L’intesa, prima in Italia di questa portata, apre la strada a un futuro modello di governance multilivello e di rappresentanza multi-istituzionale, tenendo conto della specificità del patrimonio culturale italiano e lombardo, che presenta intense relazioni dei soggetti coinvolti, tra pubblico e privato.

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