01-11-2019 ore 12:30 | Cultura - Tradizioni
di Aldo Parati

Camisano. La vita di campagna celebrata con una grande festa del ringraziamento

Gli agricoltori cremaschi hanno fissato per la metà di novembre la loro annuale Festa del Ringraziamento (domenica 17 novembre a Crema, presso il Duomo). A Camisano, come è consueto, questo appuntamento ha già avuto luogo qualche giorno fa. Ancora una volta ha visto la comunità tutta unita: adulti, ragazzi e bambini che partecipano numerosi alla celebrazione della messa, alla benedizione dei mezzi agricoli disposti sulla piazza e che non ‘disdegnano’, poi, di affollare il grande gazebo dell’oratorio per un gustosissimo rinfresco.

 

La vita di campagna

Per questa occasione, ogni anno la chiesa parrocchiale apre le sue porte alla campagna che la circonda e accoglie momenti e aspetti della sua vita. Ecco, via via, il singolare volo di uno stormo di bianche colombe che partiva dalla grande finestra della facciata centrale per arrivare fino all’altare; ecco un prato di erba segnato da piccoli alberi; ecco una piccola seminatrice di mais che lasciava tracce nella navata centrale; ecco un campo di spighe di frumento con rossi papaveri che maturava per una mattina tra le due file dei banchi. Quest’anno, invece, gli ‘invitati’ sono stati animaletti che trovi abitualmente nei cortili o negli allevamenti delle cascine: una chioccia che scalda con le sue penne una nidiata di pulcini, un’anatra e un gallina, una capretta, un maialino, due vitellini.

 

Incontro e riflessione

Hanno, naturalmente, sorpreso i partecipanti alla messa. Appena dentro la chiesa potevi leggere un grande ‘Grazie’ posato su zolle di erba verde e incorniciato da gialle pannocchie e da spighe dorate. Subito dopo, collocati in stazzi ingegnosamente realizzati, ecco, via via, gli ‘ospiti’ assolutamente tranquilli. Tutto questo ha fatto, naturalmente, solo da atmosfera alla celebrazione della messa per questo ‘momento’ di incontro e di riflessione alla chiusura dell’annata agraria. “Oggi è sicuramente una delle giornate più belle per la nostra comunità” è stato l’inizio della preghiera degli agricoltore subito letta dall’altare. “Oggi il tempio dove preghiamo si apre a tutti gli uomini di buona volontà che vogliono ringraziare il Signore per la vita, per i frutti della terra, per le sue creature”.

 

La riconoscenza

La presenza numerosa è stata sottolineata anche da don Ernesto all’inizio della sua omelia: ha invitato tutti a ringraziare il Signore. Ha, poi, chiesto alcuni secondi di silenzio per un ringraziamento personale e ha sollecitato, infine, un applauso a Dio. Non è mancato un accenno ai danni creati dal maltempo: “Anche se questo anno non è stato generoso, mettiamo davanti a Gesù noi stessi e quelli che ci sono affidati. Facciamo in modo che ognuno riconosca l’altro come fratello e come amico”. La riconoscenza è stata espressa, poi, al momento dell’offertorio, anche con il dono di prodotti della terra. Alla messa è seguita la benedizione dei trattori sistemati sulla piazza del paese.

 

Gentilezza e grazia

Subito dopo, i più piccoli (ma non solo loro) hanno fatto un frettoloso ritorno in chiesa per fare amicizia e accarezzare a lungo tutti gli animaletti. E, infine, il caloroso momento di comunità favorito da piatti gustosi, da un sequel di panini di diversa attrattiva (porchetta, salumi nostrani, prosciutti) e da fette di torte fatte in casa (a cominciare dall’immancabile coloratissima ‘opera’ di Giovanna): il tutto ‘servito’ con grazia e gentilezza da signore e signorine.

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