01-06-2025 ore 14:40 | Cultura - Mostre
di Giulia Tosoni

Un viaggio tra forma e speranza. A Crema la mostra postuma del pittore Wlady Sacchi

 

“Nei miei lavori amo rappresentare e dare spazio alle forme, le sfumature e l’indefinito non mi attirano. Credo sia la forma a racchiudere il sentimento e quest’ultimo non può esser rappresentato dall’informale”. Così Wladimiro Sacchi – in arte Wlady - in una vecchia intervista definì il suo approccio all’arte. A distanza di cinque anni dalla sua scomparsa, presso l’auditorium Cavalli (ex chiesa del Santo Spirito e Maddalena) – diretto artisticamente da Luigi Dossena - è stata allestita la sua mostra personale, fortemente voluta dalla moglie e dalla figlia per ricordare uno dei pittori più famosi del Novecento cremasco. 

 

Un messaggio di speranza

Le opere esposte, circa una sessantina, ripercorrono la carriera artistica di Sacchi che va dagli anni Ottanta fino alla sua morte. “Nei suoi quadri – spiega la moglie Luisella Corbani – esprimeva tutto quello che accadeva nella società, tutt’ora, alcuni sui dipinti trattano temi altamente contemporanei”. Un esempio è “Ai martiri del ‘900 ‘per non dimenticare!’, così descritta dall’artista: “Ho dipinto questo quadro dopo considerazioni sugli eventi tragici accaduti nel nostro recente passato e tuttora presenti in ogni parte del mondo. In una società speculativamente massificata che consuma con rapidità ogni sorta di fatti violenti: ‘barbarie, guerre e olocausti’, l’uomo, per comodità egoistica, chiuso a guscio e con cinismo folle, deliberatamente dimentica e con l’indifferenza fa si che tutto si ripeta. Nella raffigurazione la bambina, spaventata, corre verso di noi divulgando il messaggio della speranza. È quindi con amore verso il prossimo e maggior tolleranza verso gli altri popoli, altre razze, che l’uomo potrà costruire un futuro migliore riconquistando la propria dignità di persona, ricordandolo!”.

 

Oltre la forma

Da quadri pi “cupi” per arrivare a tele con tonalità “chiara”, l’arte di Sacchi ha subito delle evoluzioni nel corso degli anni. Ma non ha mai abbandonato la forma, con un realismo metafisico che costringe lo spettatore a porsi delle domande, per carpire il significa intrinseco dell’opera. Tanti i messaggi e gli interrogativi, legati ad una staticità eterna, immune al passare del tempo.

 

Dove e quando

La mostra è visitabile gratuitamente all’auditorium Cavalli di Crema (ex chiesa del Santo Spirito e Maddalena) fino al 24 giugno, con i seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 18.30.