01-06-2020 ore 20:15 | Cultura - Tradizioni
di Giovanni Colombi

Banda Giuseppe Verdi di Ombriano. Inno di Mameli virtuale per la Festa della Repubblica

Con le restrizioni in atto a causa dell'emergenza sanitaria da coronavirus, il Concerto della Repubblica del Corpo bandistico Giuseppe Verdi di Ombriano quest'anno non si terrà nella cornice di CremArena. Non per questo la banda è voluta venire meno alla tradizione proponendo on line l'Inno nazionale di Mameli.

 

La festa di tutti gli italiani

Come spiegano dalla banda, “Il Concerto della Repubblica del 2 giugno, un altro appuntamento che salta, come tanti di questi tempi! Tante altre cose un pò hanno ripreso ma la musica, il teatro, i concerti ahimè credo ci vorrà ancora tempo, d’altra parte sono fatti per stare insieme e ora insieme non si può ancora stare. Bisogna portare pazienza, anche se siamo stufi di portare pazienza…sono tante le cose alle quali siamo affezionati, che ci sono venute e ci vengono a mancare. Tra queste anche il nostro Concerto della Repubblica, una serata all’aperto, nella bella cornice del CremArena, tra amici, ad ascoltare la banda che suona, il discorso introduttivo del sindaco che ci dice belle cose, la presentatrice che annuncia il brano d’apertura l’inno nazionale italiano, poi il concerto parte con i brani musicali che si avvicendano, gli applausi…non ci sarà nulla di tutto ciò… noi staremo nelle nostre case, il CremArena sarà desolatamente vuoto con le sedie accatastate, il sindaco ci parlerà attraverso qualche mezzo di comunicazione, il Corpo Bandistico non suonerà. No, questo no! Qualcosa il Corpo bandistico suona e lo suona per voi, per il suo pubblico, per Crema e per tutti coloro che vorranno ascoltarlo e suona il nostro Inno Nazionale perché è la festa della Repubblica, perché è la festa di tutti gli italiani, perché ci fa sentire fratelli, perché ci fa sentire solidali, perché ci fa sentire cittadini responsabili di noi stessi e degli altri, perché ci aiuta a sperare, perché ci aiuta a vincere le paure e le fatiche quotidiane, perché ci ricorda che siamo in tanti a combattere”.

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