Presso la Libreria La Storia di Simona Lunghi si è tenuto con successo l’incontro Ghiacci e Miti, Appennini e Fiabe. Un pubblico affascinato e attentissimo ha ascoltato il dialogo tra Mario Ferraguti e Silvia Cosimini. Ferraguti è autore di Dove il Vento si Ferma a Mangiare le Pere (Diabasis, 2021). Si tratta di un romanzo ambientato sull’Appennino emiliano: un uomo torna al paese dove è nato suo padre per scoprire ciò che resta delle credenze locali su animali fantastici, streghe e guaritrici. Cosimini ha tradotto in italiano Atlante Leggendario delle Strade d’Islanda (Iperborea, 2017), a cura dell’esperto di cultura islandese Jón Hjálmarsson. L’isola di ghiaccio e lava ha prodotto un patrimonio vastissimo di miti legati a un paesaggio popolato da elfi, troll, maghi e mostri marini. Il libro, corredato da mappe e illustrazioni, è un viaggio attraverso l’Islanda, dalle località più famose ai luoghi inesplorati, alla scoperta del folklore dei villaggi, dei laghi e delle montagne. Per la gioia dei presenti, Cosimini ha letto anche qualche frase in islandese.
Cronache del Ghiaccio e del Fuoco
Ferraguti e Cosimini hanno parlato con grande entusiasmo di personaggi e topoi letterari del mondo celtico e norreno: il Trickster, le Banshees, ma soprattutto il Sidhe (il Piccolo Popolo di fate, folletti, elfi, gnomi). I miti norreni furono rimaneggiati da John Ronald Reuel Tolkien per inventare l’universo di Arda. Esseri come il Basilisco, il “Piccolo Re” dei serpenti, appaiono simili a quelli del folklore nostrano. In certi paesini dell’Appennino emiliano c’è ancora l’usanza di addentrarsi nei boschi con uno specchio per riflettere lo sguardo letale di un mostro che pietrifica le persone, proprio come il Basilisco o la Medusa. La leggenda del Changeling, che rapisce i neonati per sostituirli con i propri, è nata probabilmente per spiegare l’autismo o la sindrome di Down, fenomeni allora sconosciuti alla scienza. Elementi come il Mondo Sotterraneo o il Libro del Comando sono stati riproposti dalla scrittrice Joanne Harris nei suoi romanzi ispirati alla mitologia norrena. Alcuni folletti pongono indovinelli ai viandanti, con la promessa di divorarli se non indovinano (pensiamo alla Sfinge di Tebe o a Gollum). Spesso i malcapitati hanno a disposizione tre tentativi per indovinare il nome bizzarro della creatura, come nella fiaba del Nano Tremotino dei fratelli Grimm.
Gli Spiriti dell’Isola
Di solito il Piccolo Popolo appare in date di confine o attimi di passaggio, come l’alba e il tramonto, la notte di Capodanno, il periodo del Carnevale. Gli elfi si manifestano con più frequenza da Santa Lucia fino alla Befana; Natale coincide con il picco degli avvistamenti. Possono chiedere aiuto agli umani per partorire o cucinare, e guai a chi si rifiuta di assisterli! In assenza dei proprietari, a volte distruggono una fattoria con banchetti e danze sfrenate. Secondo alcuni antropologi, l’installazione di luci elettriche all’esterno delle abitazioni avrebbe quasi azzerato gli incontri ravvicinati con gnomi e folletti a partire dagli anni Cinquanta. Forse la rivoluzione di Edison e Tesla ha privato il Piccolo Popolo di quei momenti di passaggio chiaroscuri che prediligeva per mostrarsi. Sia come sia, in Islanda tradizioni e credenze tramandate attraverso i secoli sono ancora fortemente sentite dalla popolazione. Vengono addirittura deviate autostrade in costruzione per non spianare rocce dove si pensa che possano nascondersi gli esseri fatati.