31-01-2019 ore 10:24 | Cronaca - Dall'italia
di Andrea Galvani

Autonomia, nuovi docenti dipendenti delle Regioni. Concorsi e contratti, cosa cambia

Il Miur, almeno per il momento, non conferma. Eppure la fonte è autorevole: secondo Il Corriere della Sera, che cita il documento in definizione al ministero degli Affari regionali i nuovi insegnanti di Lombardia e Veneto e saranno dipendenti regionali. Resteranno nazionali il concorso e il contratto di primo livello, anche se le cattedre verranno messe al bando dal ministero su base regionale.


Stipendi e contratti

Facile comprendere che in questo modo il numero dei posti disponibili sarà variabile: in alcune regioni il ricambio sarà scarso e potrebbe capitare che per alcune materie non vada a concorso nessun posto. Le regioni autonome potranno offrire ai nuovi docenti “contratti di secondo livello, incentivi e premi per trattenere gli insegnanti”. Non solo: “per poter cambiare Regione bisognerà fare accordi tra Regioni o tra la Regione e l’amministrazione centrale”.

 

L’iter parlamentare

Come più volte ribadito dagli esponenti della giunta regionale, l’accordo sarà pronto per il 15 febbraio ed entro il 21 marzo dovrà essere ratificato dal Parlamento. Il passaggio non è scontato: è necessaria la maggioranza assoluta (cinquanta per cento dei deputati e dei senatori più uno). Da sciogliere il trasferimento dei fondi dallo Stato alle Regioni. A rigor di logica seguirà il meccanismo dei costi standard, per questo motivo la fase di transizione sarà di almeno cinque anni.

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