29-03-2023 ore 20:15 | Cronaca - Crema
di Claudia Cerioli

Crema. Incontro tra comune, scuole e Asst. Intesa per la presa in carico del disagio giovanile

Martedì 28 marzo alle ore 10.30 presso la sala delle vele del Comune di Crema si è tenuto un incontro convocato dall’assessore all’Istruzione del comune di Crema, Emanuela Nichetti, per riflettere sulle sempre più diffuse e gravi situazioni di disagio psicologico che stanno emergendo tra gli adolescenti. All’incontro, che prevedeva interventi della dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Cremona, Filomena Bianco, della presidente di comunità sociale cremasca Angela Maria Beretta, della coordinatrice del servizio di tutela minori integrata di Csc, Monica Cappelli, e, per l’unità operativa della neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza dell’Asst di Crema, di Alessandra Foppa Pedretti e della psicologa Stefania Spaggiari, sono stati invitati tutti i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e delle scuole secondarie di secondo grado del Comune di Crema. 

 

I presenti all’incontro

Erano presenti per le scuole: Pietro Bacecchi (Crema 2), Paolo Carbone (Crema 3), Attilio Maccoppi (Crema 1), Roberta Di Paolantonio (Sraffa-Marazzi), Paola Orini (Galilei), Claudio Venturelli (Racchetti-da Vinci), Serena Cracolici (responsabile dell’Itp Stanga- sede di Crema), Raffaele Scuderi (delegato del dirigente Tadi per il Munari), Giacomo Decarli (delegato della preside del Pacioli). L’assessore Nichetti ha aperto l’incontro illustrando ai presenti le ragioni della convocazione. A seguito di confronti avuti con la presidente di Csc Beretta e con la dirigente Ust Bianco, l’ultimo dei quali ha richiesto anche la partecipazione di esperti dell’Uonpia, si è ritenuto necessario condividere buone pratiche e individuare linee di indirizzo che garantiscano omogeneità degli interventi delle istituzioni scolastiche del territorio per affrontare questo grave problema che purtroppo si sta diffondendo tra i nostri ragazzi e che sta interessando studenti sempre più giovani, anche della scuola primaria. La dirigente Bianco, richiamando i dati a disposizione che non consentono previsioni ottimistiche, ha sottolineato che la complessità del fenomeno interpella più attori: famiglia, scuola, sanità e servizi territoriali. Essi sono chiamati, secondo le loro specifiche competenze, a collaborare per individuare precocemente gli studenti a rischio di abbandono scolastico, così da rimuovere, per quanto possibile, gli ostacoli alla frequenza e farli permanere all’interno del percorso formativo. La scuola gioca infatti un ruolo importantissimo in questo processo perchè è parte della cura.

 

Protocollo per gestire casi diversi

La presidente Beretta ha ribadito la necessità di linee di indirizzo comuni che garantiscano omogeneità nella gestione del sempre più diffuso fenomeno del “ritiro sociale” e, in generale, delle problematiche adolescenziali nelle diverse forme (autolesionismo, ideazioni suicidarie, disturbi d’ansia, disturbi del comportamento alimentare). La scuola deve essere coinvolta perché è dimostrato che la frequenza scolastica rappresenta un fattore terapeutico, permettendo all’alunno di prefigurare un progetto personale, di mantenere il contatto con i pari e di sperimentare relazioni con adulti significativi. I presenti, espressamente interpellati, sono intervenuti nella discussione portando le loro esperienze e condividendo l’opportunità di definire insieme delle linee di intervento comuni. L’incontro è stato il momento d’avvio di un lavoro che si svilupperà lungo due diverse direttrici: una sarà la richiesta di coinvolgimento della regione Lombardia per realizzare azioni di sistema e individuare le risorse per attuarle; l’altra porterà alla costruzione di un’ipotesi di protocollo da condividere per la gestione dei diversi casi, che coinvolgerà oltre alle realtà presenti all’incontro anche i servizi territoriali e il servizio di psicologia del dipartimento di salute mentale dell’ospedale Maggiore di Crema.

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