29-01-2022 ore 13:37 | Cronaca - Crema
di Denise Nosotti

Galilei: poche le classi in Dad, tante in Did. ’La scuola torni alla sua vocazione originale’

Prosegue il nostro ‘viaggio’ tra le scuole di Crema e del Cremasco che stanno combattendo contro il virus, consentendo, in tutti i modi, di permettere anche agli alunni in quarantena di poter partecipare, da remoto, alle lezioni, senza così perdere tempo prezioso per lo studio. Dopo gli istituti comprensivi Crema uno, due e tre, abbiamo parlato con Paola Orini, dirigente della più grande scuola secondaria di secondo grado di Crema, l’I.I.S. Galilei. “Per quanto concerne la situazione delle quarantene totali, per i quali si è dovuta attivare la Dad (didattica a distanza) e non la Did, quella cioè integrata, sono coinvolte quattro classi. Non sono molte, anche e soprattutto grazie alle vaccinazioni che hanno interessato, già dall’estate, la fascia di ragazzi che frequentano le secondarie di secondo grado.

 

Tanti alunni con la didattica mista

“La Ddi (didattica mista, per alcuni a distanza per altri in presenza) - prosegue la preside - invece  coinvolge venti classi per un totale di circa 500 alunni. Le legge dichiara che quando ci meno di tre casi nel gruppo classe, ci si possa mettere in auto sorveglianza. Per quanto riguarda i docenti, chiaramente, se l’ assenza non è prolungata, si ricorre a supplenze interne. Noi, come scuola, abbiamo una certa flessibilità, avendo in organico, accanto a docenti “teorici” , docenti tecnico- pratici. Anche quest’ anno poi si usano tutte le precauzioni già utilizzate in precedenza. Direi che, anzi, è cresciuta l’ attenzione nell’evitare situazioni a rischio. Anche l’ uso delle mascherine Ffp2, per esempio, è molto più diffuso rispetto al passato, non solo quando è strettamente richiesto, ma anche per una naturale prudenza. Certo  ciò può essere penalizzante riguardo a progetti di vario tipo, ma la scuola è impegnata ad offrire il più possibile, nel rispetto delle regole di sicurezza”.

 

‘Semplificare le regole’

La dirigente scolastica nonni meraviglia di questo picco di contagi. “Sinceramente, l’ attuale situazione era prevista, soprattutto per gli istituti comprensivi, in cui il numero dei vaccinati è inferiore e nei quali le regole dell’Ats sono più stringenti. L’ associazione nazionale presidi aveva ipotizzato un breve periodo in Dad per far “raffreddare “il contagio e ripartire in modo più sereno. La scuola in presenza comunque è un bene prezioso, ma, perché il tutto non si trasformi in un rebus estenuante per presidi, docenti e soprattutto per le famiglie e gli alunni , le regole, come richiesto da molti presidenti di Regione, devono essere semplificate ed i tempi  per passaggi vari di natura burocratico-sanitaria devono essere abbreviati. La speranza è che, in breve, la scuola, fedele alla sua  mission, o come preferisco dire, alla sua vocazione  torni ad occuparsi più di didattica, di formazione e di educazione più che di aspetti di natura sanitaria”.