28-10-2014 ore 20:47 | Cronaca - Crema
di Angelo Tagliani

Littorina a gasolio, a Crema il treno pendolari è vintage. Il risultato? “Ritardo cronico, aria irrespirabile, persone in piedi”

Dopo i disservizi di ieri e la segnalazione odierna, con Rfi prontamente intervenuta a sistemare la stazione ferroviaria di Casaletto Vaprio e la promesse di ripingere la sala d'attesa entro la fine del mese di novembre, continuano le testimonianze dei cremaschi riguardanti la situazione dei treni nel Cremasco.

 

La littorina a gasolio

“Sono una pendolare che prende il treno a Crema per Treviglio alle 8.25 del mattino; il treno ferma in tutte le stazioni, incluso Casaletto. Da qualche giorno – racconta Paola Bonizzoni - il treno che viene utilizzato per questa tratta è una vecchia littorina. Sono treni a gasolio, corti, che vanno pianissimo e in cui l'aria è irrespirabile”. La domanda sorge spontanea: “Se noi dobbiamo fare la revisione dell'auto per poter circolare, perché i treni che inquinano sono ammmessi?” In sostanza, i treni utilizzati sono molto lenti, raggiungono Crema almeno 10 minuti dopo quanto preventivato e “arrivano a Treviglio con un ulteriore ritardo non permettendo ai pendolari di prendere la coincidenza a Treviglio per Milano”.

 

Tutti in piedi

“Stamattina sono saliti nelle varie stazioni intermedie un centinaio di persone che hanno perso la coincidenza per Milano, dopo aver viaggiato in condizioni 'allucinanti', anche in piedi, su questo treno”. Qualche ulteriore dubbio arriva osservando le porte, che non paiono possedere tutti i requisiti indispensabili per garantire la sicurezza delle persone. La soluzione in vista dell'inverno? Per non sentirsi abbandonati dalle istituzioni e non disperdere il tepore, tutti i pendolari viaggiano vicini-vicini.

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