28-02-2023 ore 12:54 | Cronaca - Crema
di Denise Nosotti

Settimana corta, sciopero bianco degli studenti al Munari. I rappresentanti illustrano le criticità

Prosegue la protesta degli studenti dell’istituto superiore ‘Bruno Munari’ di Crema contro la settimana corta. Oggi, martedì 28 febbraio, su base volontaria, la maggior parte degli studenti è rimasta a casa. Un gruppo di genitori e le rappresentanti d’istituto si sono dati appuntamento davanti ai cancelli della scuola per incontrare la stampa e illustrare le motivazioni dello sciopero. Erano presenti, per il consiglio d’istituto: Elena Ghidoni, Giuseppe Zaniboni, Ilaria Giorgia Domanico e le studentesse: Iside Tedeschi, Martina Dispinzieri ed Emma Marchetti. “Appoggiamo gli studenti - hanno dichiarato i genitori - la settimana corta, di sette ore consecutive, non è la scelta gusta. I ragazzi seguirebbero infatti lezioni dalle 8 alle 15 con solo due pause da 15 minuti. Ne va sia della salute fisica, in quanto non riuscirebbero a consumare un pasto adeguato, sia di quella psichica. Farebbero infatti fatica a concentrasi sulle nozioni soprattutto a fine giornata”. 

 

Problema trasporti e pranzo

Poi il nodo trasporti. “Non ci sono garanzie nei trasporti. C’è da considerare che parecchi alunni provengono anche dall’hinterland milanese come Paullo e Peschiera. Rientrerebbero dunque a casa in serata. Avrebbero poco tempo per studiare e tanto meno per riprendere le forze. La cena costituirebbe il solo pasto adeguato della giornata. Molti infatti fanno colazione alle 7 del mattino. Passa troppo tempo tra un pasto salutare e l’altro”. La settimana corta penalizzerebbe anche gli studenti fragili e con difficoltà. Secondo i rappresentanti: ‘sarebbero esonerati da alcune ore di scuola. Quindi perderebbero alcune lezioni”. A scuola c’è chi sostiene che l’orario prolungato di sette ore consentirebbe di seguire al meglio i laboratori, in quanto l’artistico è un liceo prevalentemente pratico. Le studentesse hanno replicato: “Ci sono già laboratori che durano anche tre ore”.

 

’Studenti pensano di cambiare scuola’

I rappresentanti del consiglio d’istituto hanno illustrato la posizione della provincia di Cremona. “L’amministrazione provinciale, guidata da Mirko Signoroni, aveva convocato tutti i dirigenti scolastici e il direttore dell’ufficio scolastico territoriale per valutare insieme la settimana corta, senza rientro al sabato, per una questione di risparmio energetico. L’unico dirigente che è partito subito col sondaggio è stato proprio Pierluigi Tadi del Munari. Gli altri presidi non si sono ancora mossi”. Le studentesse Tedeschi e Dispinzieri hanno commentato: “Una scelta importante come questa va condivisa. Noi siamo in quinta, ma molti studenti di seconda o prima stanno valutando l’ipotesi di cambiare liceo artistico o addirittura indirizzo. Questa è una penalizzazione accademica per l’istituto che comunque è valido e molto apprezzato a livello regionale”.

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