27-11-2021 ore 09:54 | Cronaca - Milano
di Riccardo Cremonesi

Vendevano green pass falsi in cambio di criptovalute, smascherati dalla Finanza

Persuasi da amministratori senza scrupoli di account Telegram, si sono lasciati sedurre dall’idea di poter acquistare un green pass “autentici” a 100 euro, muniti di codici QR perfettamente idonei a superare i controlli imposti dalle norme vigenti”. Piuttosto che sottoporsi alla vaccinazione gratuita, oltre ad esporsi ai rischi sanitari, moltissime persone “hanno anche superficialmente condiviso i propri documenti di identità”, senza pensare all’utilizzo che avrebbero potuto farne gli acquirenti.

 

Telegram

Utilizzando Bot e Avatar di ultimissima generazione e in collaborazione col team di investigazioni informatiche di Group-IB (partner tecnologico di Interpol ed Europol), la guarda di finanza ha identificato “i responsabili della truffa dei green pass su Telegram”; si professavano No-Vax e durante le perquisizioni in Veneto, in Liguria, in Puglia e in Sicilia sono stati ritrovati “documenti e tessere sanitarie dei clienti, referti di tamponi e criptovalute usate per ottenere i certificati falsi”.

 

Procura di Milano

L’operazione del IV Dipartimento (Frodi e Tutela del Consumatore – Cybercrime) della Procura della Repubblica di Milano, è stata coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e diretta dai sostituti procuratori Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti. Determinante il ritrovamento di fotografie dei documenti di identità e delle tessere sanitarie, referti di negatività ai tamponi naso-faringei, attestazioni false di compiacimento di clienti per i green pass contraffatti e soprattutto, “chat da cui emerge, in maniera eloquente, il subdolo modus operandi adottato dall’organizzazione criminale”.

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