27-11-2019 ore 19:08 | Cronaca - Milano
di Andrea Galvani

Milano. Processo Sy, le testimonianze dei carabinieri e il taser comprato dal collega

Al tribunale di Milano si è celebrata la quinta udienza del processo a carico di Sy Ousseynou, 47 anni. L’autista delle Autoguidovie lo scorso 20 marzo ha dirottato un autobus delle scuole medie Vailati tentando di raggiungere la pista dell’aeroporto di Linate per un atto dimostrativo che ponesse l’attenzione del mondo sulla tragedia dei bambini africani morti nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste italiane. In aula era attesa l’ex compagna di Sy, ma la donna ucraina ha fatto sapere che rievocare le vicende legate alla sua relazione sentimentale sarebbe stato motivo di eccessivo stress emotivo. Perciò ha richiesto e ottenuto di essere esonerata. Il pubblico e le parti processuali hanno accettato di produrre le dichiarazioni già rese dalla donna agli inquirenti nei giorni immediatamente successivi al dirottamento del bus.

 

Collegamenti col terrorismo

Si è quindi proseguito con l’audizione del maggiore dei carabinieri Marco Spaziani. Il comandante del Nucleo informativo di Milano ha riferito delle indagini effettuate per verificare eventuali collegamenti del Sy con gruppi eversivi o terroristici di matrice islamica. Ricerche che hanno avuto esito negativo. Alcuni giorni dopo i fatti del 20 marzo, i carabinieri hanno rintracciato in rete un proclama di Ousseynou, nel quale dichiarava di ispirarsi ai principi del panafricanismo, un movimento sorto dopo la guerra, propugnatore dell’unione fra gli stati africani finalizzata a combattere il colonialismo e a promuovere il riscatto dell’Africa.

 

Tra i colleghi

Chiusa la testimonianza di Spaziani sono iniziate le audizioni dei primi testimoni civili. Il titolare del bar tabaccheria frequentato dall’autista ha raccontato di una persona sempre calma e tranquilla, mai sopra le righe. Anche quando capitava di parlare d’immigrazione, pur difendendo le ragioni di coloro che cercano rifugio nel nostro paese, affrontava l’argomento con estrema pacatezza e senza mai trascendere. Ultimo teste della giornata uno dei colleghi. Anche in questo caso è stata confermata la personalità bonaria dell’imputato; ha spiegato che per quanto attiene opinioni politiche o religione, in sua presenza non avesse mai espresso opinioni estremistiche, dichiarandosi anzi ateo e lontano da temi radicali.

 

Procedimenti

Ha aggiunto anche che su richiesta di Sy aveva comprato su internet un “taser”, consegnato solo il giorno dopo il dirottamento del bus e immediatamente consegnato agli inquirenti. In chiusura ha dichiarato che tra i dipendenti delle Autoguidovie era noto che fosse stato sottoposto in passato a un procedimento penale per molestie nei confronti di una ragazza di diciassette anni durante l’orario di lavoro. Nessuna evidenza per quanto riguarda la sospensione di sei mesi dovuta a guida in stato di ebbrezza. Il collega gli aveva detto di averli trascorsi all’estero in visita alla sorella. La prossima udienza si terrà il 5 dicembre.