27-09-2018 ore 14:07 | Cronaca - Cremona
di Andrea Galvani

Cremona. Raffineria Tamoil, la Cassazione: 'un disastro ambientale tra il 2001 e il 2007'

La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Brescia. Per disastro innominato colposo di tipo ambientale avvenuto tra il 2001 e il 2007, due anni fa era stato condannato a 3 anni di reclusione Enrico Gilberti. L’amministratore delegato della raffineria Tamoil di Cremona dovrà risarcire i danni delle parti civili, tra le quali Comune di Cremona e Legambiente Lombardia. “Gilberti ha omesso o ritardato il più possibile la verifica della tenuta del sistema fognario interno all’impianto, il ripristino e la manutenzione, nonostante fosse pienamente consapevole delle gravi condizioni in cui versava”.

 

Verità giudiziaria

Secondo il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e il presidente regionale Barbara Meggetto “è un risultato molto importante. Per anni l’impianto cremonese ha contaminato con idrocarburi i terreni e la falda acquifera all’interno e all’esterno dell’azienda, fino ad arrivare ad inquinare le aree delle società canottieri limitrofe allo stabilimento, frequentate abitualmente da centinaia di persone, che si affacciano sul fiume Po. Quella che era una verità storica da oggi diventa dunque anche una verità giudiziaria”.

 

Senso civico

L’esito giudiziario è frutto dell’impegno civico del circolo Legambiente Cremona e Lombardia, di avvocati e consulenti delle parti civili, di Gino Ruggeri e dei Radicali cremonesi. Dell’avvocato Sergio Cannavò. Di varie associazioni, dei soci delle società canottieri e i cittadini che hanno continuato a sostenerne l’azione. “Casi come quello della Tamoil – commenta Cannavò – non devono più verificarsi. Purtroppo guardando i dati sulla criminalità ambientale e sui casi di inquinamento accertato è difficile essere tanto ottimisti; siamo però consapevoli che grazie alle nuove norme e al completamento del sistema dei controlli ambientali, che speriamo presto potrà essere concluso, sarà più semplice prevenire, contrastare e se necessario sanzionare la azioni più gravi compiute ai danni dell’ambiente”.

 

Legge sugli ecoreati

“All’epoca dei fatti e dell’avvio delle indagini – conclude Legambiente - non era ancora in vigore l’attuale sistema di tutela penale dell’ambiente, che dal 2015, grazie alla legge sugli ecoreati, si è arricchito di nuove fattispecie e nuovi istituti, tra cui i delitti di disastro ambientale e inquinamento ambientale. Col nuovo impianto normativo sarebbe stato possibile circoscrivere meglio e in tempi più rapidi le responsabilità dei vertici aziendali della Tamoil. Così come sarebbe stato possibile accertare la responsabilità amministrativa dell’azienda, che dalle condotte dei suoi dirigenti ha tratto indubbiamente ingenti vantaggi economici”.

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