27-06-2019 ore 14:48 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Polo di ricerca operativa e di matematica applicata, il progetto inizia a prender forma

Il progetto Ercam (anagramma di Crema, e acronimo di European research center for applied mathematics) è una possibile evoluzione della presenza universitaria nel Cremasco. Ieri sera i consiglieri comunali hanno approfondito il tema, partendo dal presupposto che “Crema è già da anni riferimento per la ricerca operativa e la matematica applicata, grazie al lavoro di Giovanni Righini, ordinario dell’Università Statale di Milano, che da anni coordina un gruppo di ricerca operativa cremasco; il più numeroso a livello nazionale, vanta moltissimi successi e collaborazioni con grandi aziende su progetti innovativi”.

 

Il progetto operativo

L’associazione cremasca studi universitari presieduta dal sindaco di Crema Stefania Bonaldi, ha incaricato Righini di sviluppare una progettualità su ricerca e didattica in ricerca operativa e matematica applicata da avviare nella sede di via Bramante. È stato quindi costituito un gruppo di persone “per chiare e complementari competenze in materia”. Il progetto, con un piano gestionale, operativo e di sostenibilità finanziaria è stato illustrato da Ilaria Massari, direttore di Reindustria e realizzato in collaborazione con Dino Martinazzoli, manager e consulente aziendale, amministratore unico di Cremasca Servizi Srl, Andrea Bergami, consigliere comunale, consulente e formatore, Marco Degli Angeli, consigliere regionale, project manager laureato in informatica a Crema e Marco Cavalli, consigliere di Reindustria e direttore di Cna.

 

Polo di ricerca

L’obiettivo è dar vita a Crema ad un polo di ricerca operativa di matematica applicata. Un’autonoma Fondazione che si convenzionerebbe con aziende di calibro nazionale, molte delle quali, contattate da Righini, hanno già formalizzato manifestazioni di interesse in tal senso. Le convenzioni con vari atenei lombardi potrebbero consentire l’attivazione del primo corso universitario italiano in Ricerca operativa. Attualmente è un corso complementare nelle facoltà di ingegneria o di economia e commercio. Il progetto va sostenuto territorialmente ed è stato recepito nel Masterplan 3C elaborato dallo Studio Ambrosetti. Recentemente è stato presentato al rettore di UniMi, Elio Franzini e al rettore di UniBg, Remo Morzenti Pellegrino.

 

Al riguardo va registrato l’annuncio di un incontro al Miur col ministro Bussetti dedicato al futuro del polo informatico di Crema organizzato dalla deputata cremasca Claudia Gobbato (Lega). Un’opportunità accolta dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, come “un’ottima notizia e il segno di un fattivo interessamento che vede coinvolto trasversalmente tutto il territorio. In gioco ci sono obiettivi strategici di cui ciascuno secondo il proprio ruolo deve farsi carico”.

 

Il sostegno economico

Veniamo ai costi. La ricerca operativa deve essere sostenuta con 1 milione di euro l’anno; per comprendere le possibili ricadute positive, è stato spiegato che il progetto Ad.Com, che coinvolge il laboratorio di Ricerca operativa di Crema, cinque aziende della Cosmesi e Reindustria come capofila, ha raccolto 4,5 milioni di euro in meno di cinque anni. Altrettanto interessante il tema della riqualificazione dell’immobile (di proprietà indivisa fra Comune di Crema e Provincia di Cremona) e l’idea di un campus universitario alla Pierina, ipotesi decisamente complessa ma non impossibile, in particolare nel caso vi fossero garanzie a medio lungo termine.

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