Oggi è il primo giorno di chiusura dell'ufficio postale di Ombriano. Molte le persone che si sono ritrovate le porte sbarrate e se qualcuno l'ha presa con filosofia, altri hanno profferito commenti decisamente irripetibili, ma che la dicono lunga sul grado di soddisfazione degli utenti per la qualità del servizio offerto.
Il presidio
Stamattina gli esponenti di Sinistra ecologia e libertà hanno dato vita ad un presidio, affiggendo vistosi cartelli. Davanti ai cronisti ha preso la parola il deputato Franco Bordo: “Oggi siamo qui per prendere atto della sconfitta a livello politico che pesa sulle spalle dei cittadini. Una sconfitta perché la partita non si è voluto giocarla tutti insieme nelle stanze partitiche di livello regionale e nazionale”.
I parlamentari
“Penso di aver fatto tutto quanto era nelle mie possibilità su questa vicenda, ma mi sono anche sentito un po' solo, nelle fasi finali in particolare, quelle in cui si poteva cercare di invertire la rotta. Ho visto che alcuni parlamentari del territorio non si sono impegnati per nulla, mentre altri, appartenenti alla sfera del governo, al tornante finale hanno ritenuto di sfilarsi”. Il riferimento è agli onorevoli del Partito democratico e soprattutto al Movimento 5 Stelle.
La scelta sbagliata
“Forse con una maggiore compattezza avremmo potuto indurre il Governo a fare quel pressing necessario su Poste italiane per evitare questa ingiustizia. Poste Italiane non è mai stata in grado di portare una seria motivazione alla chiusura. Non l'ha portata a livello locale al sindaco Bonaldi né in Parlamento. A monte, evidentemente c'è una scelta aziendale sbagliata che riguarda l'acquisto di un immobile nel quartiere dei Sabbioni, una decisione che va a pesare sui residenti del quartiere di Ombriano”.
Il ricorso al Tar
Ora gli ombrianesi dovranno rivolgersi all'ufficio postale dei Sabbioni – a più di un chilometro di distanza, per chi deve ritirare la pensione o gli anziani non si tratta di una passeggiata di piacere - o addirittura presso il centro di Crema, il tutto senza un adeguato servizio di trasporto pubblico. Il Tar di Brescia non ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di chiusura richiesto dal Comune di Crema, mentre ha fissato per il prossimo 11 novembre l'udienza. Nel Pavese ed in Umbria, recentemente, Poste Italiane è stata costretta a riaprire gli uffici postali chiusi. È quanto si augurano gli oltre 5 mila abitanti del quartiere di Ombriano, che si sentono sempre più abbandonati dalle istituzioni, evidentemente distratte dai reali bisogni dei cittadini.