In poche ore ha già riscosso un notevole successo di pubblico. "L'avran portato di notte, visto che ieri sera non c'era e stamattina era già qui" il commento di un commerciante della zona, che lo mostra ai primi clienti del giorno. La reazione è identica: sgranati gli occhi, non resta che un misto di curiosità e stupore.
Il turismo della curiosità
La notizia si sparge piuttosto rapidamente e da piazza Duomo arrivano i primi 'turisti' – "mi vien detto che è un'opera d'arte" - svelti e in bici oppure a piedi, passo lento, misto di noncuranza e incredulità: il modo di avvicinarsi dovrebbe dire molto di loro, della loro visione del mondo.
L'arrivo in piazza
"Piazza Trento e Trieste è bella, niente da dire" attacca uno, "senza auto ancora di più" gli spiega l'altro, facendo roteare l'ombrello e puntandolo di colpo verso il monumento: "peccato per quel coso lì". Saliti i gradini, finalmente sono sotto il Mercato Austroungarico e gli stanno a un passo: "come avran fatto a portarlo qui?" domanda uno, girandogli attorno. "Col camion" lo canzona l'altro beccandosi un'occhiataccia.
L'opera d'arte
Davanti al teatro San Domenico arrivano altre persone. Occhiali da sole, vestiti di nero, mettono il cavalletto alla bici, sembrano sapere il fatto loro: si avvicinano al container rosso, guardano i bottoni neri a sinistra e le tre righe bianche, orizzontali a destra. Lo fotografano col telefonino da ogni angolazione, poi, senza un rumore, se ne vanno. "Quel simbolo lì l'ho già visto" riattaccano i primi due arrivati. "Sembra quello di quando hanno rapito Moro" annuisce uno. "No, era mica così. Questo qui l'è più, come si dice, l'è proprio un'altra roba" assicura l'altro. "Sarà un'opera d'arte.."