24-10-2021 ore 16:14 | Cronaca - Treviglio
di Claudia Cerioli

Lombardia: la giunta dà il via libera anche al progetto di una casa di comunità a Treviglio

Regione Lombardia ha approvato i progetti territoriali legati al piano nazionale di ripresa e resilienza presentati dalle Ats e Asst pubbliche. Quattro le strutture che hanno ottenuto il via libera: due case della comunità (a Treviglio e Dalmine) e due ospedali di comunità con casa di comunità (a Ponte San Pietro e Martinengo). Queste strutture avranno la mission di assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria-sociale, con un ruolo fondamentale svolto dagli infermieri di famiglia e di comunità, dagli assistenti sociali e con il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei medici di medicina generale. Il piano nazionale cronicità aveva previsto un progressivo passaggio dalla centralità dai presidi ospedalieri (incentrati sulla gestione delle acuzie) alla rete territoriale per poter meglio affrontare le sfide epidemiologiche e sociali del prossimo futuro. Sarà anche occasione per evitare ricoveri ospedalieri impropri e favorire sempre più dimissioni protette in luoghi più idonei e più prossimi al domicilio.

 

Che cos’è la casa di comunità

Le case di comunità possono essere viste come la naturale evoluzione dei Presst, riattivando su di sé il ruolo primario di presidio del territorio (ex Distretti Ats), sia per gli aspetti preventivi (vaccinazioni, screening anche strumentali) che per le attività ambulatoriali in SSR (piccola diagnostica in tele-refertazione, prelievi, ecc.), radiologia ed ecografia domiciliare. Saranno presenti gli assistenti sociali, gli infermieri di comunità e diventerà il punto di riferimento continuativo per la popolazione anche grazie ad una infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica atta a garantire la presa in carico della comunità di riferimento.

 

Che cos’è l’ospedale di comunità

L’ospedale di comunità è una struttura di ricovero ad alta integrazione socio sanitaria e socio assistenziale, con un livello di cure brevi e intermedie, che si collocano tra il ricovero ospedaliero  e le cure territoriali/domiciliari. I ricoveri sono destinati a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica, di livello intermedio tra la rete territoriale e l'ospedale, di norma dotati di venti posti letto, a gestione prevalentemente infermieristica.

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