24-09-2017 ore 10:59 | Cronaca - Crema
di Andrea Baruffi

Crema, autismo. Il vero cambiamento passa dalla conoscenza. Incontro al san Domenico

Il cambiamento parte dalla conoscenza. Questo il messaggio che è emerso durante l’incontro organizzato nel pomeriggio di ieri, sabato 23 settembre, alla fondazione san Domenico. L’appuntamento si inserisce nel percorso artistico e conoscitivo sui temi della sindrome di Asperger e sull’autismo. Dopo l’installazione di Nara Anaya al mercato Austroungarico (qui il dettaglio) e la mostra dell’associazione I leoni di Sebi (clicca qui per approfondire), la sala Bottesini ha ospitato lo scrittore Fulvio Ervas e la dottoressa Alessandra Foppa Pedretti del dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Maggiore di Crema. Gli interventi, moderati da Paolo Gualandris, sono stati intervallati dagli intermezzi musicali curati da Simone Bellucci (nell'immagine a lato) dell’istituto Folcioni.

 

Avventura speciale

Un viaggio in moto alla scoperta dell’America. Fin qui nulla di strano. Ad averlo compiuto sono Franco e il figlio Andrea, affetto da disturbi dello spettro autistico. La storia è raccontata da Fulvio Ervas nel libro Se ti abbraccio non aver paura. “Non si tratta di un romanzo inventato – ha sottolineato l’autore – ma di una storia vera, vivente. Il padre voleva creare un diario per raccontare alla famiglia quest’avventura speciale fatta con coraggio e infinito amore per il figlio.  Da qui è nato il romanzo in prima persona. Le emozioni, i sentimenti e gli stati d’animo di Franco non potevano essere raccontati da un narratore esterno. Per undici mesi ho ascoltato il tragitto cost to cost dal quale emerge la bellezza dello stare vicino ad un ragazzo vulcanico che non comunica i sentimenti e gli stati d’animo”.

 

Conoscere per aiuatre

“La cultura scientifica sull’autismo è cambiata notevolmente. Fino agli anni Sessanta – ha ricordato Alessandra Foppa Pedretti - la sindrome veniva interpretata come una distorsione relazionale, un disturbo emotivo dovuto ad un errato rapporto del bambino con la mamma o con i genitori. Negli anni si è passati a considerarlo un disturbo dello sviluppo neurologico”.  Per una vera integrazione è necessario un “cambiamento culturale”. I bambini autistici imparano con gli occhi; il loro punto di forza sono le immagini. Di fronte a situazioni nuove che possono mettere a disagio o agitarli, è necessario lavorare sugli interessi personali, ad esempio con i giochi preferiti che diventano uno strumento indispensabile per la loro relazione con gli altri e il Mondo.

 

Sostenere i progetti

La Fondazione i bambini delle fate sostiene i progetti di inclusione sociale, per migliorare la vita delle persone affette da autismo. Come spiegato dal presidente regionale Oreste Scanzi (nell'immagine a lato), è fondamentale “garantire un contributo costante ai progetti sociali. La fondazione, una volta individuate le progettualità, grazie a gruppi di aziende o privati sostiene con continuità e costanza nel tempo le associazioni, gli enti o le strutture ospedaliere”. Sul territorio vengono supportate le attività di inserimento lavorativo della fondazione Sospiro e della onlus Mai stati sulla luna, che mira a consolidare le autonomie personali, relazionali e sociali al proprio domicilio.

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