24-05-2023 ore 09:50 | Cronaca - Crema
di Rebecca Ronchi

Strage di Capaci, l'impegno del comune e dei giovani di Crema: ‘La mafia avrà una fine’

“Con profondo rispetto e commozione”, il comune di Crema e la Consulta dei giovani hanno commemorato “un evento che ha segnato indelebilmente la nostra storia nazionale. La strage di Capaci, avvenuta esattamente 31 anni fa, è un tragico capitolo che non possiamo dimenticare, perché rappresenta un attacco alla democrazia, alla giustizia e alla libertà. La mafia prese la mira contro il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro”. Altre 23 persone rimasero ferite. “Il loro sacrificio ha rappresentato un atto di coraggio straordinario nella lotta contro la criminalità organizzata, un gesto che ha rafforzato la nostra determinazione a combattere le mafie in ogni forma, in ogni luogo e in ogni tempo”.

 

Cultura della legalità

Nel suo intervento, affiancato dal presidente della consulta dei giovani, Andrea Pilenga, il sindaco Fabio Bergamaschi ha ricordato che “la strage di Capaci ha segnato un punto di svolta nella nostra coscienza collettiva, facendoci riflettere sull'importanza di difendere i valori fondativi della nostra società. In un momento in cui le istituzioni erano sotto attacco, Giovanni Falcone unitamente al collega Paolo Borsellino, hanno dimostrato con il loro esempio di vita che non può esserci resa nella difesa della giustizia e della legalità”. Il sindaco ha voluto “rinnovare l’impegno a combattere la mafia e tutte le forme di criminalità che minacciano la convivenza civile e democratica. Dobbiamo essere uniti nella nostra determinazione a contrastare ogni forma di illegalità, a sostenere l’impegno della magistratura e delle forze dell'ordine, a promuovere la cultura della legalità in ogni ambito della nostra vita quotidiana”.

 

Un futuro migliore

“La consulta giovani del comune di Crema ha svolto negli anni un ruolo fondamentale nell’organizzazione di questa cerimonia di commemorazione e di eventi di sensibilizzazione ad essa collegati, dimostrando il suo impegno per la cittadinanza attiva e per la costruzione di un futuro migliore per tutti noi. I giovani sono il motore del cambiamento, e con la loro passione, intelligenza e creatività possono contribuire in modo significativo alla lotta contro la criminalità organizzata e all’edificazione di una società più giusta”. La corona d’alloro in onore alle vittime rappresenta “un segno tangibile del nostro rispetto e gratitudine. Rinnoviamo il nostro impegno solenne a combattere la mafia, a promuovere la cultura della legalità e a preservare i valori che Falcone e Borsellino hanno incarnato nell’esempio cristallino di servitori dello Stato. Un esempio che ci provoca, ci stimola all’imitazione di tanta dignità”.

 

Coesi contro la mafia

Bergamaschi ha chiesto di “continuare a camminare insieme, istituzioni e cittadini, generazioni, persone impegnate nella politica, nella giustizia, nella formazione e nella cultura, nel lavoro e nell’impresa. Insieme, coesi ed intrecciati, come una fitta maglia impenetrabile da parte del metodo e della mentalità mafiosa; come una solida rete di sostegno per chi è costretto a subirne le violenze ed i soprusi. La mafia avrà una fine. In questo modo, certamente, la mafia avrà una fine”.

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